Dopo Bari scoppia il caso Messina: «Sede del giudice di pace a rischio» Giustizia umiliata in Italia

Tribunale Giustizia
di Manuela Galletta

Messina come Bari. Non ancora, ma il passo rischia di essere breve. Mentre dalla Puglia arriva la vergognosa immagine di una Giustizia umiliata dalla politica che per sei anni ha finto di non vedere la pericolosità strutturale di una palazzina frequentata tutti i giorni da migliaia tra avvocati, magistrati, personale amministrativo e cittadini, dalla città sullo Stretto si leva il grido di un ennesimo allarme inascoltato sull’inadeguatezza dell’edilizia giudiziaria.  In via Malvizzi, a poche centinaia di metri dalla strada che abbraccia il cuore dell’attività giudiziaria della città (in via San Domenico Savio ci sono la Corte d’Appello e il Tribunale), c’è una palazzina che ospita la sede del Giudice di Pace. Qui ci sono alcune stanze che sono chiuse al pubblico ma anche al personale. E non da un giorno. Ma da diversi anni. Tanto che la cosa non fa più notizia. Eppure l’inagibilità di quei locali – come la storia di Bari sta raccontando in questi giorni – è un segnale, tutt’altro da sottovalutare, sulla pericolosità delle condizioni di tenuta dello stabile. E’ per questa ragione che, sull’onda scioccante di quanto sta accadendo in Puglia, l’associazione dei giovani avvocati di Messina (Aiga) prende la parola e lancia il suo grido d’allarme: «Quello che sta accadendo a Bari sta arrivando ai limiti dell’assurdo, ma problemi del genere rischiano di registrarsi anche a Messina – denuncia l’Aiga messinese – A Bari abbiamo dovuto vedere container e tende fuori dal Palazzo di Giustizia e sarà quello il luogo dove verrà amministrata la Giustizia in una delle più importanti città del sud Italia». «A Messina – spiegano il presidente nazionale Alberto Vermiglio e il presidente provinciale Giuseppe Irrera – abbiamo una situazione del tutto speculare a quella di Bari, soprattutto con i locali presso i quali si svolgono le attività di udienza e cancelleria del Giudice di pace. Da molti anni ormai sono parzialmente inagibili senza che le Amministrazioni che si sono susseguite, o i Governi, abbiano preso di petto la questione. La nostra paura è che ci si ritrovi, tra poco, come a Bari, per strada senza avere la possibilità di dire di chi è la colpa». Allora non resta che prova a suonare la sveglia, sperando che – a differenza di Bari – i politici di Messina non restino sordi alle richieste di aiuto. «Le istituzioni cittadine – dice l’Aiga – devono fare la voce grossa perché l’indifferenza non aiuta nessuno».

—->> Leggi anche: 

La Giustizia umiliata, rabbia a Bari Sassanelli: «Abbandonati dai politici» L’assordante silenzio delle istituzioni

mercoledì, 30 Maggio 2018 - 16:41
© RIPRODUZIONE RISERVATA