Bari, stop ai processi nelle tende
Termini sospesi, cittadini penalizzati
E la nuova sede non c’è ancora

Per quasi un mese a Bari la Giustizia penale è stata amministrata nelle tende

A Bari la Giustizia (penale) non sarà più amministrata nelle tende. E non perché sia stata trovata la tanto sperata soluzione per una sistemazione adeguata degli uffici che sino al 28 maggio insistevano nel Palagiustizia sgomberato perché inagibile.
A Bari la Giustizia (penale) non sarà più amministrata nelle tende perché il ministro Alfonso Bonafede, che proprio nella sua prima uscita pubblica a Bari aveva promesso un impegno concreto per risolvere questa vergogna italiana, ha optato per la strada più semplice ma che al tempo stesso non risolve il problema: la sospensione dei processi sino al 30 settembre. Niente più udienze, ma, ovviamente, termini cautelari e di prescrizione bloccati. Con inevitabile ricaduta su imputati e cittadini di questa dilatazione del tempo. E con effetti negativi anche sugli avvocati stessi, che si vedono la loro attività bloccata per tre mesi con la consequenziale mancanza di guadagni.
Nel decreto legge approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e del Ministro della giustizia, Alfonso Bonafede si stabilisce che «si sospendono per i procedimenti penali pendenti dinanzi al Tribunale di Bari e alla Procura della Repubblica presso il medesimo Tribunale, una serie di termini procedurali, tra i quali quelli di durata della fase delle indagini e quelli previsti dal Codice di procedura penale a pena di inammissibilità o decadenza, nonché fissati per la presentazione di reclami o impugnazioni. La sospensione dei termini stabilita per la fase delle indagini preliminari non opera nei procedimenti per delitti di criminalità organizzata e terrorismo. Altresì, la sospensione non opera per i procedimenti che hanno carattere di urgenza (convalida arresto, giudizio direttissimo, convalida sequestri) o che sono a carico di imputati in stato di custodia cautelare. Infine, visto il fermo forzato dei processi disposto dal decreto, nel periodo considerato è sospesa la prescrizione del reato, che riprenderà il suo corso appena cesserà la causa di sospensione».

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venerdì, 22 Giugno 2018 - 12:38
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