Ercolano, Oliviero rassegna le dimissioni ma senza il «memoriale sulla moralità» L’ennesimo bluff di ‘mister valigetta’

Rory Oliviero
Rory Oliviero, consigliere comunale di Ercolano, protagonisti di un devastante video di Fanpage
di Dario Striano

Dopo una serie di figure imbarazzanti si è finalmente dimesso, ma il memoriale sulla moralità dell’intero Consiglio comunale di Ercolano, annunciato in un italiano un po’ sgangherato e a mo’ di sfida, si è rivelato in realtà un bluff. L’ennesimo. Ma, d’altronde, Rory Oliviero, l’uomo diventato tristemente famoso perché ripreso da una video-inchiesta di Fanpage mentre crede di incassare 50mila euro in contanti in una valigetta come corrispettivo della promessa di un appalto, durante la sua carriera politica ci ha abituato a continui e goffi passi falsi. Come quando fu incastrato nel 2015 dalle telecamere di “Striscia la Notizia” nel vendere falsi posti di lavoro per 10mila euro all’Ospedale del Mare di Ponticelli. O come quando annunciò nel marzo 2018 di autosospendersi dal suo incarico istituzionale, salvo poi presentarsi in Consiglio alla prima data utile, dopo esser stato presente a tutte le commissioni.

La lettera e le ragioni delle dimissioni
Ma andiamo con ordine, partendo proprio dalla tanto attesa fine. Dalla fine del mandato da consigliere comunale del capogruppo di “Area popolare” che, nella giornata di martedì, ha protocollato le sue dimissioni al presidente del Consiglio comunale, Luigi Simeone. Un atto annunciato durante l’ultima riunione del parlamentino locale da Mario Rhemy Oliviero tra lo stupore e il silenzio dei colleghi consiglieri. Già, perché nel corso del suo intervento – in un italiano un po’ malandato – in assise, il politico aveva anche dichiarato di voler presentare un documento che «tiene conto non solo dell’azione politica e amministrativa, ma anche di quella morale dei consiglieri dell’intera assise». Quel documento però non è arrivato, o per lo meno non ancora. A corredo delle dimissioni, Rory Oliviero, colui che nel video scandalo di Fanpage si presenta come «il delfino dei De Mita» (cognome influente della politica non solo campana, ma anche nazionale), ha presentato soltanto una lettera in cui spiega le ragioni delle sua scelta e in cui prova sostanzialmente a discolparsi. «Oltre la formalità – scrive Oliviero -, mi preme precisare che tale determinazione nasce da una profonda e tormentata riflessione che sfocia in una convinta decisione». Una decisione «che attenua il tormento che vivo – scrive l’ormai ex consigliere – frutto di un disagio personale, umano acuitosi anche a seguito di alcune vicende che mi hanno coinvolto, al di fuori di queste Istituzioni e che sono al vaglio degli organi competenti». Detto in altri termini, Rory Oliviero, colui che in città è ormai conosciuto come ‘l’uomo della valigetta’, si aspettava la solidarietà dei colleghi politici, perchè evidentemente si sente vittima della vicenda. «Tale disagio – continua – è provocato soprattutto dalla percezione di un clima di ipocrisia ed assoluta mancanza di solidarietà che incide negativamente sulla lealtà dei rapporti umani». Già, perché – a detta sua – nel video “Bloody Money”, Oliviero viene incastrato dalle telecamere di Fanpage quando non è in veste di consigliere comunale. Come se l’etica di una persona chiamata a ricoprire un ruolo istituzionale prescindesse dalla sua sfera privata. Come se chiedere e (credere di) intascare una tangente per un appalto della Regione Campania, inerente lo smaltimento di ecoballe, non riguardasse l’attività politica di Oliviero. O ancora, come se la scena di un rappresentante delle istituzioni – nipote tra l’altro di un eroe, il generale Gennaro Niglio -, che si accorda con un imprenditore per pilotare una gara pubblica, non avesse in realtà leso la dignità di un popolo che con coraggio si è ribellato al pizzo e alla criminalità organizzata, quella di un territorio martoriato per anni dall’emergenza spazzatura e dall’interramento di rifiuti, anche pericolosi. La dignità di Ercolano, la città per cui l’ex consigliere dichiara «ancora» di nutrire «un amore incondizionato». «Se questo è il contesto, evidentemente non ho la statura per proseguire, in questo momento e a queste condizioni, il percorso istituzionale – scrive ancora Olivieri – Avverto la necessità di lasciare il ruolo che non riesco a ricoprire adeguatamente in quanto altri impegni personali, professionali e soprattutto familiari, richiedono la mia massima attenzione anche nella ricerca di una ritrovata dimensione umana».

Oliviero: «I miei ossequi, Ercolano»
Non solo non ha presentato il memoriale, nella sua lettera di dimissioni Rory Oliviero, dopo averli sfidati, ha anche ringraziato e salutato il presidente Simeone e i colleghi consiglieri. Il primo «per la cortesia istituzionale e personale», gli altri, «per l’opportunità di confronto». Un addio o un arriverci? Dati i suoi bluff, non è dato saperlo. «Ho provato a dare il mio contributo – conclude – e, laddove necessario, non lesinerò in qualunque veste.  Con ossequi, Ercolano».

giovedì, 12 Luglio 2018 - 08:19
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