Diciotti, Di Maio rompe il silenzio: minaccia l’Ue e prova ad isolare Roberto Fico

Luigi Di Maio
Luigi Di Maio
di Manuela Galletta

Una giornata campale. L’ennesima. Che inizia con i parlamentari del Pd (Faraone e Miceli) che salgono a bordo della ‘Diciotti’ e riprendono con un video, poi diffuso a mezzo social, i volti e le condizioni dei 150 migranti rimasti a bordo e impossibilitati a scendere per via del diktat di Matteo Salvini. Prosegue nel pomeriggio con i tentativi di sfondamento dell’area di sicurezza da parte di facinorosi, e col tentativo di ‘abbordaggio’ via mare con un gommone della rete antirazzista. E termina in tarda serata con la contromanifestazione di un pezzo di comunità di catanese che fa scivolare la dirimente questione dei migranti in una pagliacciata all’italiana: per rispondere a quanti, mercoledì sera, hanno portato arancini ai migranti, alcuni cittadini si sono presentati davanti alla Diciotti con ceci e semi di zucca tostati contro «l’invasione degli extracomunitari in Italia». Nella manifestazione si sono insinuati pure quelli di Forza Italia, e alla fine sono dovuti interventi gli agenti in assetto antisommossa.
Nel mezzo l’intervento a sorpresa del vicepremier grillino Luigi Di Maio che in questi 8 giorni di passione, di proclami, proteste e finanche intervento della magistratura, era rimasto rigorosamente in silenzio. «Se l’Unione europea si ostina con questo atteggiamento, se domani dalla riunione della Commissione europea non si decide nulla e non decidono nulla sulla nave Diciotti e sulla redistribuzione dei migranti, io e tutto il Movimento 5 stelle non siamo più disposti a dare 20 miliardi all’Unione europea ogni anno, ce ne prendiamo una parte, e non siamo disposti più a votare una legge di bilancio che preveda ancora il finanziamento di 20 miliardi all’Unione europea», dice Di Maio con un’intransigenza che quasi supera i toni di Salvini. Ma v’è di più: Di Maio precisa di parlare non solo come vicepremier ma come capo politico del Movimento. La sottolineatura è una presa di distanza, quasi un ordine di isolamento, da Roberto Fico, grillino pure lui, che mercoledì era intervenuto sul caso della Diciotti, sollecitando lo sbarco dei migranti. Fico si era già preso una rasoiata da Salvini per via del suo pensiero («Tu fai il presidente della Camera e io il ministro. Sei pagato per farlo come lo era la Boldrini: certo non è una carica fortunata. Bertinotti, Fini, Boldrini, Fico. Occhio che non porta benissimo», sono state le parole di Salvini). E adesso arriva anche la bacchetta di Luigi Di Maio, che sembra quasi voler riaffermare la sua leadership all’interno del Movimento. Un Movimento che tace ma non è certamente compatto rispetto al braccio di ferro che si sta giocando sulla pelle dei migranti. (Questo è l’approfondimento sul caso della ‘Diciotti’ tratto dall’edizione odierna del quotidiano digitale di Giustizia News24, il nuovo quotidiano indipendente – non finanziato da terzi – che si legge da cellulare, tablet e pc e che mette al centro dell’informazione del quotidiano gli approfondimenti e le storie sui fatti più importanti di politica ma soprattutto sulla Giustizia. Per leggere tutti i servizi di approfondimento basta accedere alla sezione ‘Sfoglia il Quotidiano’)

venerdì, 24 Agosto 2018 - 11:23
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