«Quella rete di appoggi è troppo espansa», ecco perché Pittella resta ai domiciliari Scandalo sanità in Basilicata

Marcello Pittella (Pd)
di Serena Finozzi

Ci sarà anche Franco Coppi nel collegio difensivo del governatore della Basilicata (attualmente sospeso dall’incarico per effetto della Severino), Marcello Pittella, agli arresti domiciliari dal 6 luglio scorso, accusato di falso e abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta su raccomandazioni e concorsi truccati nella sanità lucana. L’avvocato, tra i più noti d’Italia, affiancherà gli attuali difensori dell’esponente del Pd, Donatello Cimadoro ed Emilio Nicola Bucicco, che stanno redigendo il ricorso in Cassazione per chiedere l’annullamento dell’ordinanza cautelare. Un’istanza, quest’ultima, rigettata dal Riesame il 20 luglio scorso. I legali del governatore attendevano che fossero depositate le motivazioni della sentenza prima di ufficializzare il ricorso. Motivazioni che sono arrivate e che, soprattutto, sono pesantissime. I giudici sottolineano l’autorevolezza e il carisma acquisiti da Pittella «dopo anni di militanza nel Partito Democratico», parlano di «amicizie, conoscenze e appoggi in bacini elettorali non solo regionali» che gli hanno consentito «di ‘governare’ procedure amministrative, conducendole secondo i suoi desiderata, senza esporsi in prima persona, ma profittando di personaggi-satelliti mossi con i fili sottilissimi ma tenaci della promessa di avanzamenti di carriera o di benefici vari». Per i giudici il politico «mercificava» le sue funzioni e, forte di «un’aura di potere coagulata intorno a sé», «non si faceva scrupolo, in modo sistematico e sprezzante, di asservire il potere istituzionale che derivava dal suo mandato popolare ai propri interessi elettorali e personali». Nelle motivazioni, nel decidere per la conferma della misura cautelare, i magistrati contemplano anche il rischio di reiterazione del reato e inquinamento delle prove. Infatti, scrivono i giudici, «è probabile che l’indagato, se non sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, possa entrare in contatto con persone a lui ancora vicine che, contando su un ritorno in termini di benefici personali, potrebbero indursi ad assecondare il suo volere e, abusando dei poteri esercitati nella pubblica amministrazione, condizionare e invadere illecitamente settori pubblici con interessi di rilievo, creare connivenze e partecipazioni soggettive in modo da conseguire risultati illeciti analoghi a quelli rivelati dalle indagini in corso». Un «pericolo di recidivanza» che per i giudici «risulta quanto mai concreto, attuale e allarmante». Inoltre «appare concreto il pericolo di inquinamento delle fonti di prova, ove si consideri la vasta rete di amicizie dirette e indirette che il Pittella ha ragionevolmente costituito in Basilicata e anche in ambito ultraregionale grazie ai poteri esercitati come governatore». Pittella, insomma, potrebbe «avvicinare soggetti già coinvolti nelle indagini o non ancora raggiunti dalle stesse, producendo una manipolazione del materiali investigativo già acquisito o da acquisire». Di «quadro indiziario lacunoso e privo di elementi di novità rispetto all’ordinanza che ha portato agli arresti domiciliari» hanno invece parlato i difensori di Pittella secondo i quali «le argomentazioni restano meramente congetturali, inidonee a giustificare la restrizione della libertà personale di Pittella». Sostenendo «l’infondatezza della tesi accusatoria», Cimadoro e Bucicco hanno ricordato che l’esigenza cautelare venne motivata dal gip di Matera per «il concreto pericolo di reiterazione solo che si consideri che negli ultimi giorni Pittella ha manifestato la volontà di ricandidarsi a governatore della regione Basilicata e in questo modo continuerà a favorire i suoi accoliti per un vantaggio di tipo elettorale». Ma, obiettano gli avvocati, «i criteri per i quali un cittadino possa o meno candidarsi sono stabiliti per legge, per altro molto restrittiva come la Severino, così come è responsabilità del partito che candida verificare quali siano le possibili incompatibilità politiche».

martedì, 28 Agosto 2018 - 16:22
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