Ancona, una 15enne esce dal coma: identificato il minore che ha usato lo spray, domani conferenza stampa

La tragedia di Ancona
La strage in discoteca a Corinaldo

Il ragazzino che ha spruzzato lo spray urticante è stato identificato. A meno di 24 ore di distanza dalla notte di inferno che è costata la vita a cinque ragazzina e a una madre, i carabinieri e la procura della Repubblica di Ancona mettono i primi punti fermi alla delicata inchiesta che deve stabilire ruoli e responsabilità nella strage nella discoteca ‘Lanterna azzurra’ di Corinaldo.

Ad ogni modo nella giornata di domani si terrà una conferenza stampa congiunta del Procuratore della Repubblica di Ancona Monica Garulli e di quello minorile Giovanna Lebboroni. Un incontro ufficiale con la stampa per mettere ordine, per quanto possibile, in una storia dove le testimonianze sono state numerose anche se, spesso, discordanti. Se la versione dell’uso dello spray urticante è quella che mette d’accordo tutti, c’è però qualcuno che parla anche di un fumogeno. Poi c’è il dj del locale, figlio del proprietario, che racconta di aver raccolto la confidenza di due ragazzi di un furto di una catenina commesso proprio da un ragazzo che per agire aveva usato lo spray urticante. Ma questo, ha precisato, il comandante dei carabinieri Cristian Carrozza “è un dato che noi non abbiamo fornito”. La conferenza stampa servirà anche a dare certezze sulle ipotesi di reato per le quali si procederà: ancora non è chiaro, infatti, se la procura intenderà puntare sull’omicidio preterintenzionale o su quello dell’omicidio colposo plurimo. Resta, poi, ancora da chiarire con esattezza le responsabilità in capo ai gestori del locale: se da un lato è certo che siano stati staccati molti più biglietti rispetto alla capienza del locale (1400 tagliandi su 870 posti), va però capito se i ragazzi erano tutti costretti in una sola delle tre sale disponibili, sala singola che contava una capienza di circa 400 posti. Non solo: va chiarito anche se alcuni ragazzi siano entrati senza biglietti, quanti fossero e perché sono entrati senza pagare. Questo aspetto è emerso dalle dichiarazioni della mamma di una delle ragazzine che si è salvata. Infine c’è la questione delle porte di sicurezza: alcuni ragazzini dicono che erano chiuse e ne era aperta una soltanto, quella del retro dove il parapetto è crollato determinando la caduta delle persone e lo schiacciamento di chi è caduto per primo. I gestori del locale dicono invece che esse erano aperte.

Intanto si prega per i sei ragazzi ancora in rianimazione. Una 15enne invece si è svegliata dal coma, anche se resta sotto osservazione. “Ho vissuto un incubo, stavo impazzendo dal dolore, ora impazzisco di felicita’”. Cosi’ Daniela, madre della 15enne di Pergola (Pesaro Urbino) rimasta ferita gravemente nella calca della discoteca Lanterna azzurra di Corinaldo, che oggi si è risvegliata nella Rianimazione degli Ospedali Riuniti di Ancona. “Ha riconosciuto me, la madre e la sorella. Mia figlia sta bene” racconta il padre Pierpaolo, carabiniere in servizio a San Lorenzo in Campo che ha ricevuto in questi giorni tanti attestati di vicinanza anche da parte dei piu’ alti gradi dell’Arma regionale e da varie parti d’Italia. “Da due giorni non dormivo”, ammette con le lacrime agli occhi. “Non ricorda nulla di quanto e’ accaduto – aggiunge -. Ha chiesto perche’ si trova in ospedale”.

 

domenica, 9 Dicembre 2018 - 20:39
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