Napoli, lavori fantasma sui via Marina: false fatture per frodare i fondi pubblici Sette arresti dopo un’indagine sui clan

Procura di Napoli (foto Kontrolab)
di Manuela Galletta

Il meccanismo truffaldino era semplice e, difficilmente sarebbe stato scoperto, se da un’inchiesta sul clan Mazzarella non fossero saltati fuori elementi che la procura di Napoli ha poi deciso di approfondire. E’ così che la Guardia di Finanza di Napoli è riuscita a ricostruire la storia della truffa sui fondi comunitari stanziati per la riqualificazione di via Marina, nel tratto compreso tra via Vespucci e via Ponte dei Francesi. Una truffa messa a segna attraverso un gioco di false fatture che ha legato la società “Asse Costiero” con sede in piazza Garibaldi e la ‘Energy Exchange’ srl, che risultava avere sede a Portici in via Libertà ma era di fatto in liquidazione.

‘Asse Costierio’, consorzio in cui confluiscono diverse società operanti nel campo dell’edilizia e dell’impiantistica, era riuscita ad aggiudicarsi i fondi pari complessivamente a 20 milioni di euro, ma per poter andare all’incasso era necessario presentare al Comune di Napoli – l’ente materialmente preposto alla liquidazione della somma – le fatture che attestavano l’acquisto di materiali necessari al rifacimento dell’arteria interessata dai finanziamenti. Solo all’esito del deposito delle fatture, l’“Asse Costiero” avrebbe incassato il corrispettivo indicato sulle fatture (il meccanismo di liquidazione è quello per avanzamento dello stato dei lavori). Il punto è che le fatture emesse dalla “Energy Exchange” erano false perché la “Energy Exchange”, che era per giunta in liquidazione, non ha mai venduto alcun materiale al Consorzio contrariamente a quanto messo nero su bianco. Con questo meccanismo truffaldino, il Consorzio ‘Asse Costiero’ è riuscito ad intascare circa 444mila euro. E il danno al Comune di Napoli sarebbe stato più elevato se la procura e la Guardia di Finanza non avessero acceso i riflettori sulla vicenda.

Di qui i sette provvedimenti restrittivi notificati stamattina dalla Finanza alle persone coinvolte Ai domiciliari sono finiti: i fratelli Pasquale e Mariano Ferrara (il primo residente nel quartiere napoletano di Barra; il secondo residente a Rapolla in provincia di Potenza), Umberto e Vincenzo Ianniello (entrambi residenti ad Afragola), Vincenzo Boccanfuso (residente a Volla), Gaetano Milano (residente a Volla) e Achille Prospero (residente a Torre del Greco). Gaetano Milano e Achille Prospero sono collegati alla “Energy Exchange”, tutti gli altri sono collegati al Consorzio “Asse Costiero” che sarebbe stato gestito di fatto dai fratelli Ianniello anche se sulla carta la figura di riferimento risultava essere Boccanfuso. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal giudice per le indagini preliminari Anna Laura Alfano del Tribunale di Napoli su richiesta dei pubblici ministeri Brunetta e Cozza, in forza alla sezione ‘reati contro la pubblica amministrazione’ guidata dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli. (Approfondimenti sull’inchiesta saranno disponibili nel quotidiano digitale di domani, venerdì 22 febbraio 2019. Il quotidiano digitale è accessibile su abbonamento, per abbonarsi basta accedere alla sezione ‘Sfoglia il Quotidiano’)

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giovedì, 21 Febbraio 2019 - 16:53
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