’Ndrangheta, mani su appalti e attività commerciali: scoperto l’omicidio di una coppia davanti a un asilo; 17 arresti

Carabinieri

Dal controllo di attività commerciali e imprenditoriali (con particolare riferimento all’edilizia) alle mani sui subappalti per la realizzazione di opere opere pubbliche anche di rilevante entità come la cosiddetta ‘Trasversale delle Serre’, senza dimenticare il business della droga. C’è tutto questo al centro dell’inchiesta sulla ‘ndrangheta che stamattina ha portato all’arresto di 17 persone in Calabria, tutte raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

I reati contestati, ci sono anche un duplice omicidio:
nel 2009 uccisa una coppia davanti ad una scuola materna
L’inchiesta, in modo particolare, si è concentrata sulla cosca ‘Iozzo-Chiefari’, radicata in particolare nei comuni di Torre di Ruggero e Chiaravalle Centrale (in provincia di Catanzaro): dalle due famiglie che costituiscono la cosca si è preso spunto per battezzare l’operazione “Ortrhus”, il cane a due teste della mitologia greca, in riferimento appunto alle due componenti familiari in cui si articola, secondo l’accusa, la cosca “Iozzo-Chiefari”. A vario titolo sono contestati i reati di associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione e detenzione illegale di armi. Contestati anche un duplice omicidio e un tentato omicidio avvenuti, rispettivamente, nel 2009 e nel 2005, entrambi a Chiaravalle Centrale: i due episodi sarebbero riconducibili a regolamenti interni all’organizzazione criminale. Il duplice omicidio è quello di Giuliano Cortese, di 48 anni, e della sua compagna Inna Abramovia, di 35, di nazionalità ucraina, uccisi a Chiaravalle centrale il 27 aprile 2009. L’agguato contro Cortese fu portato a termine davanti alla scuola materna dove la coppia aveva lasciato le due figlie piccole. Mentre i due si stavano allontanando a bordo di un’auto, furono affiancati da un’altra vettura dalla quale furono sparati numerosi colpi di pistola.

Scoperto deposito di armi: c’era anche 
una bomba di tipo rudimentale
L’indagine è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia dei è stata condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro. Nel corso delle perquisizioni eseguite stamattina, con il supporto dello Squadrone eliportato Carabinieri cacciatori e dell’ottavo Nucleo elicotteri, i carabinieri hanno scoperto un deposito di armi. Il materiale si trovava in un locale a Chiaravalle Centrale che era nella disponibilità di una delle persone coinvolte nell’operazione. Vi erano custoditi alcuni mitra, tra cui due kalashnikov, pistole ed una bomba di tipo rudimentale. Armi e ordigno sono stati sequestrati dai militari per essere sottoposti a perizia balistica.

Tre anni di indagini, scoperti i business della cosca
L’indagine è durata due tre anni ed ha consentito di ricostruire un recente pezzo di storia criminale della cosca Iozzo-Chiefari, con particolare riferimento «al territorio di Torre di Ruggiero (Catanzaro), Chiaravalle Centrale (Catanzaro), Cardinale (Catanzaro) e aree limitrofe, i cui componenti avevano la disponibilità di numerose armi, anche da guerra, e avevano generato nella popolazione locale uno stato di soggezione”» con conseguenti «omertà e accondiscendenza». E’ inoltre emerso, sottolinea la procura, «l’illecito controllo da parte del sodalizio criminale, di attività imprenditoriali e commerciali (nei settori dell’edilizia, del movimento terra e del commercio all’ingrosso di legname), di subappalti connessi con la realizzazione di opere pubbliche anche di rilevante entità come la cosiddetta ‘Trasversale delle Serre’, nonché alcuni interessi connessi con attività commerciali anche in occasione della festa patronale di uno dei suddetti centri catanzaresi». Una ulteriore fonte di proventi illeciti, come ricostruito dagli inquirenti, «consisteva nella gestione di una redditizia piazza di spaccio di stupefacente, del tipo marijuana e cocaina, attivata nel territorio».

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lunedì, 14 Ottobre 2019 - 12:13
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