Istat, cresce il reddito medio delle famiglie ma «la disuguaglianza non si riduce». Nel Mezzogiorno il divario è più accentuato

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Il reddito netto medio delle famiglie italiane (31.393 euro annui) cresce ancora sia in termini nominali (+2,6%) sia come potere d’acquisto (+1,2%). Lo rileva l’Istat spiegando che però «la disuguaglianza non si riduce» con il reddito totale delle famiglie più abbienti che «continua a essere più di sei volte quello delle famiglie più povere». Diminuisce la percentuale di popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale (dal 28,9% al 27,3%) per una minore incidenza di situazioni di grave deprivazione materiale. Resta ferma al 20,3% quota di individui a rischio povertà.

In Italia nel 2017 il 20% delle famiglie più abbienti aveva 6,1 volte i redditi del 20% meno abbiente con riferimento ai redditi equivalenti netti senza affitti figurativi. Includendo nei redditi anche gli affitti figurativi tale rapporto – rileva l’Istat – è più basso, pari a 5,2, a causa della minore dispersione di questa componente aggiuntiva rispetto agli altri redditi. Per i residenti nel Mezzogiorno la disuguaglianza reddituale è più accentuata con il 20% più ricco della popolazione che riceve un ammontare di reddito, inclusivo degli affitti figurativi, pari a 5,7 volte quello della fascia più povera.

Il dato più basso si registra nel Nord-est (4 volte), seguito dal Nord-ovest (4,5) e dal Centro (4,8). Il livello di disuguaglianza tende a ridursi al crescere del reddito medio familiare con affitti figurativi: il Mezzogiorno, con un valore minimo del 29.398 euro (contro 36.293 euro per i residenti in Italia) presenta il livello di disuguaglianza più elevato, mentre il Nord-est (con redditi medi di 41.019 euro) quello più basso. Rispetto al 2007, alla diminuzione del livello di reddito con affitti figurativi in termini reali corrisponde un incremento della disuguaglianza (da 4,5 del 2007 a 5,2 del 2017). Tale andamento è particolarmente evidente per i residenti nel Centro che subiscono una contrazione del reddito del 13,8% e un aumento della disuguaglianza (da 3,8 a 4,8). Tuttavia è nel Mezzogiorno che si registra il più elevato incremento della disuguaglianza reddituale (da 4,8 a 5,7).

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giovedì, 5 Dicembre 2019 - 11:45
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