Truffa alle assicurazioni, indagato anche il cantautore Nigiotti. L’artista: «Ho sempre agito nel rispetto della legge»

Nigiotti

C’è anche il cantautore livornese Enrico Nigiotti tra gli indagati dell’operazione ‘Triade sicura’ che ha alzato il velo su una maxi-truffa alle compagnie assicurative. Trentatré anni, Nigiotti è accusato di avere concorso nella falsificazione della documentazione sanitaria di un incidente stradale per avere un risarcimento più alto, intorno ai 12 mila euro. Il cantante, che si è fatto conoscere al grande pubblico prima col talent Amici e poi con due partecipazioni a Sanremo, professa invece la sua innocenza.

«Non sono a conoscenza degli atti di indagine avendo saputo solo il titolo di reato per il quale si sta procedendo. Io sono rimasto coinvolto un anno fa in un brutto incidente stradale nel quale ho rischiato la vita – ha commentato Nigiotti – Confido di poter chiarire il prima possibile la mia posizione ma, al momento, devo ancora ricostruire i fatti e recuperare i documenti relativi al risarcimento del danno derivante da quel sinistro. Ho piena fiducia nella magistratura e valuterò con il mio avvocato le iniziative da intraprendere a tutela della mia persona. Al momento posso solo dichiarare la mia estraneità a qualsiasi fatto di natura illecita, avendo sempre agito nel pieno rispetto della Legge».

L’inchiesta coordinata dalla procura della Repubblica di Livorno è sfociata, ieri mattina, in 10 misure cautelari (2 arresti in carcere, 3 ai domiciliari e 5 interdizioni dalla professione) eseguite a Livorno, Empoli (Firenze),  Pontedera (Pisa) e Viareggio (Lucca). In carcere sono finiti il medico legale livornese Francesco Papini, 62 anni, e la moglie, Cinzia Allegranti, 52 anni, ai quali sono stati anche sequestrati quattro immobili (una villa, due appartamenti, uno studio) nonché 57 quadri di diversi artisti italiani (tra gli altri Guttuso, Schifano, Carrà, De Pisis e Fattori), una scultura e anche un’anfora romana. A Papini è stata applicata anche l’interdizione dall’esercizio della professione. Agli arresti domiciliari, invece, sono stati posti il perito informatico Claudio Del Grosso, 63 anni, di Livorno, lo psichiatra Massimo Nencioni (a cui è stata applicata anche l’interdizione dall’esercizio della professione), 65 anni, di Viareggio, e la sua collaboratrice, l’operatrice socio sanitaria Serena Cioni, 53 anni, di Empoli. Per altri cinque indagati è stata disposta l’interdizione dall’esercizio della professione: si tratta di un medico legale, di un medico ortopedico e tre avvocati. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla istigazione alla corruzione di pubblici ufficiali nonché al «fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona». A carico di due dei presunti associati, insieme a un terzo indagato a piede libero, sono stati configurati anche i reati di autoriciclaggio e la sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

Altre 71 le persone, considerate “affidabili” dai presunti organizzatori delle truffe, sono indagate per aver consentito l’alterazione dei loro referti medici: rispondono di fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona. Tra queste vi è appunto il cantante Nigiotti. Complessivamente sono stati ricostruiti 35 incidenti stradali per i quali il gruppo di truffatori avrebbe chiesto ed ottenuto da importanti gruppi assicurativi risarcimenti, per un valore complessivo di circa 650mila euro.

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giovedì, 18 Giugno 2020 - 18:40
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