A Mondragone è arrivato l’Esercito: il caso diventa terreno di scontro elettorale mentre salgono i contagi in Campania: +17

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La rivolta a Mondragone nelle palazzine ex Cirio (foto Kontrolab)

E’ arrivato ieri in tarda serata il contingente di 50 militari inviato dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, per rafforzare il presidio di vigilanza nell’area dei palazzi ex Cirio a Mondragone, dove ieri è scoppiata la ‘guerriglia’ tra italiani e stranieri residenti nel complesso edilizio trasformato in zona rossa dopo l’accertamento di casi di positività al Coronavirus. Sinora risultano 43 persone positive su un totale di 727 tamponi eseguiti, mentre 19 cittadini bulgari sono stati rintracciati dopo avere violato la zona rossa per non effettuare il test poi risultati negativi.

Sempre ieri in aggiunta al dispositivo territoriale sono stati messi a disposizione della questura di Caserta 40 appartenenti alle Forze di polizia, ai quali se ne aggiungeranno altri 30 nella giornata di oggi. Una situazione complessa, che mette contro italiani e stranieri e si sta trasformando in una bomba sociale che, a campagna elettorale appena iniziata, diviene anche terreno di scontro politico.

«Risolveremo anche questa emergenza – ha dichiarato il presidente della Regione Vincenzo de Luca che ieri è stato a Mondragone e ha incontrato i responsabili dell’ordine pubblico per organizzare rigorosi controlli. «Nel vertice- ha dichiarato –  sono state affrontate le questioni dell’ordine pubblico e sul piano sanitario; con Asl e Istituto Zooprofilattico abbiamo stabilito che già da domani mattina (oggi ndr) nell’area contigua alla zona rossa dei cinque palazzi ex Cirio, ci saranno i camper che consentiranno ai cittadini di Mondragone di sottoporsi a tampone su base volontaria. I dati raccolti dallo screening saranno utili per ogni eventuale ulteriore decisione dell’Unità di Crisi della Regione. Al momento resta l’obbligo di quarantena per tutti quanti vivono nei palazzi ex Cirio. E per questo è indispensabile che venga rigorosamente rispettata l’ordinanza, con il contributo determinante delle forze dell’ordine cui si aggiungeranno anche i militari. Ovviamente al di là di ogni altra considerazione, come ormai ripetiamo dall’inizio del mese di giungo, ora più di prima è fondamentale il senso di responsabilità di ciascun cittadino». Nel frattempo il bollettino dei contagi ha subito un prevedibile incremento, alle 22 di ieri risultavano 17 nuovi positivi sui 1.983 tamponi effettuati. Non si registrano invece  deceduti.

Sul fronte politico, si fanno sentire gli avversari di De Luca alle prossime Regionali. Stefano Caldoro, capogruppo del centrodestra in Consiglio regionale e candidato della coalizione, accusa la Regione: «L’invio dell’Esercito è una cosa giusta in questo momento per dare sicurezza al territorio. Ma sono cose che vanno fatte prima – Quando si sbaglia un’ordinanza, si chiude un Paese, si chiude un territorio per un focolaio di contagio, che va sicuramente attenzionato, non si può abbandonare – ha sottolineato – senza fare degli atti utili e concreti, propedeutici per garantire sicurezza, informazione ai cittadini. Soprattutto, in questi casi, bisogna rafforzare i presidi sanitari e sociali. Senza degli atti di protezione civile succede quello che sta avvenendo: disordini, paura, panico e maggiori contagi».

Per  Valeria Ciarambino (Movimento Cinque Stelle): «Non è stata messa in campo alcuna misura di carattere sanitario – afferma – né è stato previsto il coinvolgimento, che sarebbe stato più che opportuno, della Protezione civile. E’ la dimostrazione che le ordinanze di De Luca sono solo spot sulla carta, conditi da metafore buone per le sue dirette e per ispirare le gag di Crozza, e che se in questa regione stiamo uscendo da questa emergenza non con le ossa rotte, è solo per il senso di responsabilità dei nostri cittadini».

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venerdì, 26 Giugno 2020 - 08:16
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