Biden vince, ma Trump lo ignora: nessuna telefonata e discorso. Il tycoon rilancia: «Elezione rubata». Legali a lavoro


Niente fair play. Donal Trump non ‘concede’ la vittoria al nuovo presidente degli Stati Uniti Joe Biden né tantomeno gli ha telefonato come avviene di solito. Al tycoon brucia troppo la sconfitta alle urne che lo costringe a lasciare la Casa Bianca. Per lui le elezioni sono tutt’altro che terminate: Trump contesta i risultati in diversi Stati, a partire da Pennsylvania e Wisconsin, e il suo team legale, guidato dall’ex sindaco di New York, Rudolph Giuliani, ha già avviato un’azione legale per chiedere riconteggi (molto probabile quello in Georgia) e denunciare i presunti brogli. «Riteniamo che queste persone siano dei ladri. Questa è stata un’elezione rubata. I migliori sondaggisti in Gran Bretagna hanno scritto questa mattina che questa è stata chiaramente un’elezione rubata, che è impossibile che Biden abbia superato Obama in alcuni Stati», ha dichiarato Trump citando il repubblicano Newt Gingrich, l’ex speaker della Camera ai tempi di Bill Clinton.

Secondo gli avvocati del magnate, sarebbero state contate decine di migliaia di voti non validi o falsi a favore di Biden e in diversi casi gli scrutatori repubblicani non avrebbero avuto la possibilità di supervisionare lo spoglio da vicino. Ecco perché Trump, almeno per ora, non vuole saperne di tenere il tradizionale ‘discorso di concessione’. A tal proposito, come riporta la Cnn citando «fonti vicino alla conversazione», Melania Trump avrebbe consigliato al marito di accetterà la sconfitta e concedere a Biden la vittoria. Suggerimento che segue quello del genero del presidente uscente, Jared Kushner.

Dal canto suo Joe Biden, quarant’anni in politica e già vicepresidente degli Usa, non se ne cura e guarda al suo nuovo e importante incarico: «E’ «un onore che ricevo con umiltà». Una stoccata a Trump, però, la lancia. E lo fa quando disegna gli States che vorrà e l’impronta che darà al suo mandato: «Da questo momento – dice – non ci sarà blu e rosso in questo Paese (i colori di democratici e repubblicani, ndr). Esisteranno soltanto gli Stati Uniti. Vogliamo ricostruire la spina dorsale di questo Paese». Quindi, con un passaggio carico di utilità, chiede alla nutrita schiera di elettori che non l’hanno votato di non voltargli le spalle per partito preso: «So che sarete delusi ma datemi un’opportunità». Chiaro anche il messaggio diretto a Trump: «Basta trattare gli avversari come nemici».

«E’ ora di mettere da parte la dura retorica, di abbassare la temperatura, di tornare a guardarci, di ascoltarci – esorta ancora – la Bibbia ci dice che c’è una stagione per tutto, un tempo per costruire, un tempo per raccogliere, un tempo per seminare e un tempo per curare. Questo è il tempo di sanare l’America». Questo è il tempo di ricucire l’America. Citando Roosvelt, Kennedy, Obama, Biden aggiunge: «Siamo a un nuovo momento storico, per restaurare l’anima americana. Da oggi saremo tutti insieme: democratici, repubblicani, gay, transgender, latinoamericani, afroamericani. Combattiamo tutti insieme per una nuova America, un’America unita».

Biden è il 46esimo presidente degli Stati Uniti. E al suo fianco, come vice, ci sarà una donna. E’ la prima volta. Il numero due è Kamala Harris, nata a Oakland 56 anni fa da madre indo-americana immigrata da Chennai e da padre di origine giamaicana. Ad essere decisiva per la vittoria è stata la Pennsylvania, un fatto storico considerato che per anni la battaglia per la presidenza è stata combattuta nelle fabbriche e nei terreni agricoli dell’Ohio. Il giuramento di Biden avverrà solo il 20 gennaio

domenica, 8 Novembre 2020 - 20:24
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