Napoli, parto prematuro in casa: la bimba muore in attesa dell’ambulanza. Il padre: ho dato io le forbici per tagliare il cordone

Un neonato

E’ una storia dolorosa quella che arriva dal Borgo Sant’Antonio Abate, nel cuore di Napoli. Una storia che staglia nuove ombre sulla capacità di risposta della sanità campana ai tempi dell’emergenza da Covid-19 e che obbliga la procura della Repubblica di Napoli ad attivare la propria macchina investigativa.

Mario Conson e la moglie 29enne Maria Pappagallo piangono oggi la scomparsa della bimba che Maria portava in grembo e che sarebbe dovuta nascere tra tre mesi. Una scomparsa che i due giovani coniugi imputano alla lentezza dei soccorsi, al ritardo dell’arrivo dell’ambulanza che avrebbe potuto mettere in salvo la neonata.

Tutto è accaduto la scorsa notte. Maria Pappagallo, costretta alla quarantena in casa perché positiva al Covid, avverte forti dolori. Alle 6.43 del mattino Mario chiama il ginecologo, Maria intanto rompe le acque. «Il ginecologo che ha capito che la situazione era già drammatica e ci ha spiegato al telefono come fare per far partorire la bambina in casa», racconta Mario Conson. Il parto riesce, la piccola viene al mondo e resta attaccata alla mamma con il cordone ombelicale. Alle 6.44 parte una nuova chiamata al 118: «Ho spiegato che mia moglie era positiva al Covid e aveva avuto un parto in casa prematuro. Ma non arrivavano. Sono sceso in strada con lo scooter provando ad intercettare l’ambulanza, mia figlia respirava», aggiunge l’uomo. Dopo mezz’ora, secondo il racconto di Mario, l’arrivo dell’ambulanza «ma il personale non aveva neanche le forbici per tagliare il cordone e non aveva l’incubatrice», strumenti invece indispensabili per prestare la giusta assistenza allo scricciolo di sei mesi appena. «Ho passato io al medico del 118 le forbici per tagliare il cordone ombelicale – dice Mario senza darsi pace – Mia moglie è rimasta con la bimba morta in braccio per 30 minuti, in ambulanza. Questo è disumano (…) La mia bambina ha respirato per 25 minuti. Sono certo che poteva essere salvata». Invece la piccola è arrivata senza vita all’ospedale Policlinico.

Ieri Mario Conson – che si è affidato agli avvocati Angelo Marino e Marcello Severino – ha sporto denuncia al commissariato Arenella, atto che ha inevitabilmente messo in moto la procura di Napoli. Il pm Silvio Pavia, al quale è stato assegnato il caso, ha disposto l’autopsia della neonata e ipotizzato il reato di omicidio colposo. Indagati per ora non ce ne sono, ma questo perché la procura sta cercando di mettere insieme tutti i tasselli del puzzle per capire chi ‘avvisare’ in vista dell’autopsia che dovrà stabilire le cause del decesso e fornire dunque un quadro più nitido su eventuali responsabilità mediche.

Prova, intanto, a respingere ogni accusa il direttore del 118 Giuseppe Galano: «Capisco che a un papà sconvolto dal dolore mezz’ora di attesa sembri un tempo infinito ma bisogna considerare innanzitutto che 6-7 minuti passano per consentire agli operatori di vestirsi in maniera adeguata prima di entrare in contatto con una persona positiva (…) Ogni ambulanza è dotata del necessario per ogni genere di intervento, parto incluso».

Ieri Mario Conson – che si è affidato agli avvocati Angelo Marino e Marcello Severino – ha sporto denuncia al commissariato Arenella, atto che ha inevitabilmente messo in moto la procura di Napoli. Il pm Silvio Pavia, al quale è stato assegnato il caso, ha disposto l’autopsia della neonata e ipotizzato il reato di omicidio colposo. Indagati per ora non ce ne sono, ma questo perché la procura sta cercando di mettere insieme tutti i tasselli del puzzle per capire chi ‘avvisare’ in vista dell’autopsia che dovrà stabilire le cause del decesso e fornire dunque un quadro più nitido su eventuali responsabilità mediche.

Prova, intanto, a respingere ogni accusa il direttore del 118 Giuseppe Galano: «Capisco che a un papà sconvolto dal dolore mezz’ora di attesa sembri un tempo infinito ma bisogna considerare innanzitutto che 6-7 minuti passano per consentire agli operatori di vestirsi in maniera adeguata prima di entrare in contatto con una persona positiva (…) Ogni ambulanza è dotata del necessario per ogni genere di intervento, parto incluso».

martedì, 1 Dicembre 2020 - 14:55
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