Campania, Ciarambino (M5S): «Restituire il diritto, negato con il Covid, di un parto sereno alle madri, fare partecipare i padri»

valeria ciarambino
Valeria Ciarambino

Consentire parti in assoluta serenità con tanto di partecipazione dei padri che, a causa dell’epidemia da Covid-19, sono stati di fatto allontanati dalle proprie donne nei primi e importanti momenti della nascita. Valeria Ciarambino, capogruppo del Movimento Cinque Stelle nel Consiglio regionale della Campania, si associa alle indicazioni di Oms e Istituto superiore di Sanità, e chiede che la Campania mostri tutta la propria sensibilità sul tema adottando le iniziative del caso.

Leggi anche / Covid, anche in Campania i test rapidi arrivano in farmacia. Ma l’Ordine dei Biologi insorge: «Interessi reconditi»

In una nota inviata ai direttori delle Asl e delle Aziende ospedaliere della Campania, al Direttore generale tutela della Salute del servizio sanitario regionale e all’Associazione regionale Ostetrici Ginecologi Ospedalieri, l’esponente del Movimento Cinque Stelle chiede che «siano predisposti e adottati protocolli specifici a tutela dei diritti delle madri e dei neonati nei punti nascita della regione, pubblici e privati, differenziando l’assistenza ostetrica da qualsiasi altro percorso di cura ospedaliero, con o senza Covid-19. E che la crisi epidemica sia l’occasione per attivare percorsi assistenziali domiciliari e territoriali per donne in gravidanza e per i neonati».

Nella nota Ciarambino sottolinea che «l’emergenza pandemica non può continuare a negare i diritti di partorienti, neonati e padri in un momento delicato come quello della nascita». « Secondo le indicazioni dell’Oms e dell’Istituto Superiore di Sanità, va assolutamente garantita la presenza del padre o di una persona scelta dalla donna per il travaglio, il parto e le fasi successive, mentre ad oggi chi partorisce nella nostra regione viene lasciata sola e i papà potranno conoscere i loro figli non prima di 3-4 giorni – incalza – Stando alle stesse raccomandazioni, le madri andrebbero supportate nelle fasi di allattamento dei figli entro la prima ora dalla nascita. In Campania, invece, madri e figli vengono separati alla nascita per ore e ore, se non per giorni nei casi di positività della donna, sebbene non ci sia alcuna prova di trasmissione del virus con l’allattamento». Di qui la richiesta di un cambio di rotta.

mercoledì, 2 Dicembre 2020 - 07:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA