Vaccino AstraZeneca, psicosi e disdette. Partono le inchieste delle procure e arrivano le prime autopsie. Draghi cauto

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Il vaccino AstraZeneca finisce nella bufera. In seguito a delle morti sospette in Italia e ad alcune segnalazioni in Europa di trombosi dopo il vaccino, la somministrazione del farmaco anti-Covid è stata sospesa, in via cautelare, in otto diversi paesi europei mentre in Italia arrivano le inchieste e i sequestri del lotto ABV2856 che l’Aifa (agenzia italiana del farmaco) ha sospeso.

Le inchieste delle procure
L’ultima inchiesta in ordine di tempo è della procura della Repubblica di Napoli. I carabinieri del Nas di Napoli si sono recati nei padiglioni della Mostra d’Oltremare, dove è stato allestito il centro per la vaccinazione contro il virus Sars-Cov-2 per sequestrare una partita di vaccini facente parte del lotto ABV2856 bloccato da Aifa. I militari si sono presentati ai varchi e dopo essersi fatti riconoscere sono entrati per acquisire le dosi del lotto. La verifica è legata alla morte del bidello Vincenzo Russo che lavorava nella scuola Viviani di Casalnuovo. L’uomo si era sottoposto al vaccino lunedì scorso ed aveva ricevuto la prima dose di Astrazeneca. Ieri il decesso dopo un ricovero nella clinica di Acerra Villa dei fiori: Russo aveva avvertito i primi dolori, intestinali soprattutto. La salma del bidello è stata sequestrata su disposizione della procura: l’obiettivo è effettuare l’autopsia allo scopo di capire se esistono correlazioni tra l’evento morte e la somministrazione della dose. Secondo quanto si è appreso, Russo soffriva di problemi cardiovascolari, aveva avuto anche una trombosi venosa in passato. L’autopsia ha invece escluso complicazioni da vaccino circa la morte di Annamaria Mantile, l’insegnante di Napoli deceduta tre giorni dopo avere ricevuto la prima dose di vaccino Astrazeneca: la 62enne era stata vaccinata il 27 febbraio ed è morta il 2 marzo. Circa due ore dopo la somministrazione aveva cominciato a stare male, accusando dolori addominali, nausea e problemi respiratori. Lo stato di malessere, prolungato, è stato accompagnato da vomito. La causa della morte è stata attribuita a una occlusione intestinale non riconosciuta.

Altre inchieste sono state aperte dalle procure di Siracusa, Catania e Trapani dopo le morti di un poliziotto, di un carabinieri e di un sottufficiale della Marina subito dopo la somministrazione della prima dose del vaccino AstraZeneca il cui lotto è stato sequestrato su decisione della magistratura. A Trapani l’autopsia ha già escluso che ci sia un collegamento tra il decesso e il vaccino. Tutte le dosi sequestrate su disposizione della magistratura sono state inviate all’Istituto superiore della sanità per accertare se qualcosa è andato storto nella produzione o nella conservazione.

L’Italia non blocca AstraZeneca e Draghi prova a rassicurare, ma partono le disdette al vaccino
L’Italia, ad ogni modo, non ha decretato lo stop del vaccino Astrazeneca (è stato bloccato solo un lotto contenente milioni di dosi), al pari di Francia, Germania, Spagna e in Gran Bretagna. Il premier Mario Draghi ha scelto la linea della prudenza nel tentativo di arginare le reazioni emotive scatenatesi alla notizia delle inchieste siciliane, reazioni che hanno provocato la cancellazione di numerose prenotazioni ai centri vaccinali e presso i medici di base. Nella regione Liguria le disdette, ad esempio, risultano complessivamente il 2,57% delle prenotazioni complessive. In particolare, in Asl1 risultano 10 disdette su 1177 prenotati per domani (oggi sono in programma solo vaccinazioni agli over80 con vaccini Pfizer/Moderna); in Asl2 risultano 20 disdette su 120 cittadini prenotati per oggi; in Asl3 sono stati 3 i cittadini che hanno disdetto l’appuntamento per la vaccinazione su 280 prenotati oggi; in Asl4, a fronte di 150 prenotati, le disdette sono state 20. Non risultano disdette in Asl5 (con 300 prenotati oggi). Numeri, comunque, risibili. Parallelamente si ingrossa il coro delle autorità che rassicurano circa l’assenza di complicanze dopo la somministrazione delle dosi provenienti dal lotto poi sospeso da Aifa. Non solo: durante la conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale Covid-19 della Cabina di regia Iss-ministero della Salute, il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, ha spiegato che «in Inghilterra hanno somministrato 9 milioni di dosi Astrazeneca e non sono state riscontrate problematiche. Anche l’Ema rassicura sul fatto che i benefici siano maggiori dei rischi, che sono trascurabili».

La parola d’ordine, dunque, è fermare la psicosi per non compromettere l’intera campagna vaccinale. Anche Draghi, oggi, ha cercato di abbassare i toni: «Nella giornata di ieri, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha bloccato un lotto di vaccini AstraZeneca, dopo la segnalazione di alcuni gravi eventi avversi. È una decisione precauzionale, in linea con quanto fatto in altri Paesi europei, e che dimostra l’efficacia dei sistemi di farmacovigilanza – ha spiegato il premier in conferenza stampa al centro vaccinale allestito all’aeroporto di Fiumicino – Il parere dell’Aifa, condiviso dagli scienziati, è che non ci sia alcuna prova che questi eventi siano legati alla somministrazione del vaccino. L’Agenzia Europea per i Medicinali sta esaminando i casi sospetti, ma ha anche consigliato di proseguire col suo utilizzo. Qualunque sia la decisione finale dell’Ema, posso assicurarvi che la campagna vaccinale proseguirà con rinnovata intensità».
Non va dimenticato che il vaccino AstraZeneca è centrale nella campagna di vaccinazione italiana: l’azienda ha fornito all’Italia 700mila dosi ed entro il mese dovrebbero arrivarne altre tre milioni. Non solo: da aprile l’azienda dovrebbe inviare altri dieci milioni di dosi al nostro Paese.

Lo stop ad AstraZenesca da parte di alcuni paesi europei
Altri paesi europei, invece, hanno per ora messo al bando Astrazeneca. La prima è stata la Danimarca che ha dichiarato la sospensione del farmaco dopo un caso di morte sospetta. Lo stop durerà 14 giorni ed è la conseguenza di gravi casi di formazione di coaguli di sangue, alla base di trombosi ed embolia, in persone vaccinate con il vaccino a Astrazeneca. Oltre alla Danimarca, lo stop al vaccino dell’azienda anglo-svedese è arrivato dalla Norvegia e dall’Islanda. Oggi all’elenco si è aggiunta la Bulgaria.
Complessivamente sotto i riflettori vi sono 30 casi su quasi 5 milioni di vaccinazioni in Europa.

Le rassicurazione di Ema e AstraZeneca
Se la preoccupazione incalza, l’Ema prova a gettare acqua sul fuoco con un comunicato rassicurante: «Non ci sono attualmente indicazioni che la vaccinazione abbia causato queste condizioni (trombosi, ndr) che non sono elencate come effetti collaterali», dice l’ente per il quale la somministrazione deve continuare senza preoccupazioni. «Il vaccino può continuare ad essere somministrato mentre vanno avanti le indagini sui casi di eventi tromboembolici», dice ancora il comunicato. Anche AstraZeneca ha diffuso una nota in merito: «Da un’analisi dei nostri dati di sicurezza su oltre 10 milioni di somministrazioni non è emersa alcuna prova di un aumento del rischio di embolia polmonare o trombosi venosa profonda in qualsiasi gruppo di età, sesso, lotto o in qualsiasi paese in cui è stato utilizzato il vaccino AstraZeneca contro COVID-19. Il numero di questi eventi osservati è significativamente inferiore nei soggetti vaccinati rispetto al numero osservato nella popolazione generale. AstraZeneca intende inoltre precisare che dagli accertamenti di qualità internamente effettuati, non si sono evidenziati aspetti che possano avere avuto un impatto sulla qualità, sicurezza, efficacia del lotto in questione e di questo sono state prontamente informate le Autorità competenti».

venerdì, 12 Marzo 2021 - 18:08
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