Campania, 15 croci in piazza del Plebiscito: è il simbolo della crisi del commercio. I mercatali ‘occupano’ gli stalli

Carabinieri piazza plebiscito

Aria di rivolta tra i titolari di attività commerciali della Campania, Regione che resta in zona rossa in attesa di un eventuale miglioramento della curva epidemiologica che potrebbe riportarla alla zona arancione. Secondo le ultime disposizioni governative, infatti, fino al 30 aprile rosso e arancione saranno gli unici colori possibili per i territori, mentre la classificazione in giallo, quella corrispondente al minor rischio, sarà attribuibile solo in caso di decremento dei contagi unito a risultati nella campagna vaccinale. In questo clima, l’esasperazione dei commercianti si fa sentire. Commercianti che hanno dovuto fare i conti con le chiusure imposte dal lockdown o hanno visto i loro affari diminuire per le limitazioni agli spostamenti.

Il dopo Pasqua campano sarà dunque all’insegna della protesta. Domani, mercoledì 7 aprile, a partire dalle 1°,30 le imprese che aderiscono alla Confesercenti Campania manifesteranno. In piazza del Plebiscito a Napoli verranno esposte quindici croci, simbolo dei quindici settori in crisi a causa della «pandemia e dello scarso sostegno». I titolari delle attività commerciali rimetteranno «idealmente nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella le proprie licenze commerciali – annuncia il presidente di Confesercenti Vincenzo Schiavo – Saremo tutti in piazza, dal mondo del turismo a quello della moda e abbigliamento, dal wedding alla ristorazione, dagli albergatori ai B&B al trasporto privato, dai parrucchieri e dal mondo dell’estetica ai lavoratori dello spettacolo, dagli agenti di commercio, di viaggio alle guide/accompagnatori ai mercatali, dalle società di eventi e dai negozi di arredamenti a tutte le partite Iva. Insieme tutti i presidenti di categoria, una grande mobilitazione per chiedere risposte serie al Governo: molti di noi non sanno come riaprire, quando sarà: sono sommersi dai debiti e dalla disperazione».

E protestano anche gli ambulanti dei mercati e delle fiere. L’Anva Confesercenti Regionale Campania, Aicast Siva e Assocampania infatti dicono basta alla chiusura dei mercati: a partire da giovedì 8 aprile gli operatori ambulanti del settore non alimentare occuperanno tutti i giorni i loro posteggi nei mercati in forma di forte protesta». L’annuncio è in una dichiarazione congiunta di Aniello Ciro Pietrofesa coordinatore regionale Anva Confesercenti, Antonio Vitale  vice presidente Aicast Siva ed Enzo Speranza presidente Assocampania.

 «I mercati – prosegue la nota – non sono il problema: tenerli chiusi determina lo sfinimento della categoria. I mercati possono invece essere la soluzione considerato che, da quanto si evince dagli studi scientifici e da quanto dichiara la stessa Oms, il contagio nei luoghi all’aperto è minore. Con le giuste misure si azzera del tutto. Le attività ambulanti sono rimaste chiuse per un mese. Nello stesso tempo molti negozi hanno continuato a vendere ‘di tutto’ a causa dei mancati controlli. Da oggi gli ambulanti non accetteranno nuove ed ulteriori penalizzazioni. Questa non è una ‘zona rossa’ e le restrizioni applicate a chi chiede solo di lavorare suonano come una beffa».

« Gli ambulanti – continua la nota – non rivendicano sostegni o contributi a seguito delle chiusure (che puntualmente non sono mai arrivati). Essi chiedono solo di poter lavorare in piena sicurezza per se stessi e per i clienti. Quello mercatale è un comparto che dà lavoro non solo agli operatori ambulanti ma anche ad un indotto per un totale, in Campania, di circa  40mila imprese tra ingrosso e dipendenti. I 28mila ambulanti campani sono oggi  in gravissima difficoltà economica. Non vi è all’orizzonte un piano di rilancio delle nostre attività sia a livello nazionale che regionale. Non siamo considerati quale categoria a rischio al fine dell’inserimento negli elenchi delle persone da vaccinare. Una parte della nostra categoria, gli ambulanti fieristi, è ferma oramai da 15 mesi senza nessun aiuto e senza un piano per il ritorno al lavoro.  Per queste insopprimibili ragioni dall’8 aprile e per tutti i giorni successivi occuperemo, per protesta, i nostri posteggi nelle aree mercatali».

martedì, 6 Aprile 2021 - 08:41
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