Raid in gioielleria, il titolare spara e uccide due malviventi. Nel 2015 era stato massacrato di botte durante un’altra rapina

Carabinieri

Spara ai malviventi che volevano rapinarlo e ne uccide due. E’ accaduto a Gallo di Grinzane di Cavour, nel Cuneese, protagonista un gioielliere che non ha esitato a rivolgere la propria pistola contro i banditi che avevano preso di mira il suo negozio ed a fare fuoco. Due di loro hanno perso la vita, un terzo bandito è in fuga. Il gioielliere risulta indagato dalla Procura di Cuneo, atto dovuto: si dovrà verificare se si è trattata solo di legittima difesa.

La rapina
Ore 18,30 di ieri, tre persone armate fanno irruzione nella gioielleria Mario Roggero di via Garibaldi, il ‘corso’ della piccola frazione (conta meno di duemila abitanti). La dinamica è ancora da chiarire ma, secondo quanto emerso, dopo avere subito il raid il gioielliere avrebbe sparato quando i malviventi erano già fuori dal negozio. Sono stati freddati in strada: un corpo, all’arrivo dei carabinieri, giaceva al centro della strada; l’altro in un angolo con una traversa. Un terzo complice è riuscito a scappare ed è attivamente ricercato dai carabinieri di Alba che da ieri presidiano con posti di blocco le principali arterie della zona.

Il ruolo del gioielliere
E’ stato il titolare della gioielleria, Mario Roggero, a sparare per primo contro i banditi, secondo alcune testimonianze raccolte sinora. Quattro o cinque i colpi sparati dal negoziante, ma l’intera ricostruzione sarà possibile sono quando saranno visionati e scandagliati tutti i filmati della videosorveglianza intorno alla zona. Quanto si sa è che Roggero era nel negozio con moglie e figlia, che i banditi hanno fatto irruzione aggredendo le due donne e puntando contro i tre le loro armi e che in seguito il gioielliere ha reagito sparando.

L’appello
Ieri sera l’amministrazione comunale di Grinzane Cavour ha diffuso sui social un appello ai cittadini che hanno filmato o fotografato immagini dell’accaduto a «non pubblicare o condividere sui social o altrove.  Verranno presi provvedimenti in merito dalle forze dell’ordine». Il motivo del messaggio è evidentemente evitare che vengano ostacolate indagini delicatissime.

Il precedente
La gioielleria è stata già presa di mira dai rapinatori qualche anno fa; nel 2015 una coppia di nomadi sinti entrarono nel negozio fingendosi clienti, mostrarono le armi, legarono e imbavagliarono titolare e figlia e si accanirono sul padre colpendolo con violenza. Anche la figlia fu picchiata. Poi scapparono con un bottino di 300mila euro in monili. Per quella rapina ci furono in seguito due arresti.

giovedì, 29 Aprile 2021 - 09:31
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