Tra Conte e Grillo è quasi addio, rottura insanabile sullo Statuto. Attesa la conferenza stampa dell’ex premier


Ci eravamo disabituati alle conferenze stampa di Giuseppe Conte che, durante il lockdown, scandivano la quarantena. Abbandonato, suo malgrado, la poltrona di premier, Conte sembrava lanciatissimo verso la leadership del Movimento Cinque Stelle; ma l’avventura sembra finita prima di iniziare, per questo l’ex presidente del Consiglio torna a parlare in conferenza stampa, stavolta ai votanti e simpatizzanti suoi e dei pentastellati evidentemente per chiarire cosa sta accadendo tra lui e il garante del Movimento Beppe Grillo. L’appuntamento è alle 17,30 presso la Sala del Tempio di Adriano in piazza di Pietra a Roma, ma l’incontro a numero chiuso (causa Covid) con la stampa verrà trasmesso anche in diretta streaming sui canali social di Conte.

Ma cosa sta accadendo nel Movimento Cinque Stelle? E soprattutto tra Conte e Grillo. Li avevamo lasciati in procinto, quindici giorni fa, di incontrare l’ambasciatore cinese a Roma. Conte venne però meno a quella “visita di cortesia”, primo strappo con il fondatore. In seguito sono emerse le spaccature sul tema dello Statuto voluto dal nuovo leader; al comico genovese non vanno giù i rimaneggiamenti voluti da Conte, orientati a trasformare il movimento in partito tradizionale. Per Grillo, che lo ha dichiarato apertamente, il nuovo Statuto non rispetterebbe l’anima del M5s, i motivi per cui è nato, supererebbe la regola dei due mandati oltre a interferire col suo stesso ruolo di garante che sarebbe fortemente ridimensionato.

Quello Statuto doveva essere già stato presentato ma, proprio dopo le pesanti critiche di Grillo, la presentazione è saltata e soprattutto si è aperta una voragine nei rapporti tra i due, non sanati nemmeno dall’intervento pacificatore dei big di partito. La distanza tra i due appare incolmabile, perché l’ex premier vorrebbe un partito vero e proprio, rinnovato, ma soprattutto non più sotto l’egida di Grillo. Quest’ultimo non intende rinunciare né al suo ruolo né alle radici del M5s.

Ieri hanno provato a trovare un punto di contatto; le cronache hanno raccontato di una telefonata per risolvere la grave crisi. Il garante, raccontano fonti accreditate, avrebbe rinunciato ad alcuni punti contesi con Conte, come quelli relativi alla comunicazione e alle nomine che rimarrebbero in mano al nuovo capo politico. Grillo manterrebbe il ruolo di garante come richiesto anche da diversi parlamentari nelle ultime ore. Ma cha sentito Giuseppe Conte dopo la telefonata con Beppe Grillo riferisce che continuano ad esserci distanze con il fondatore del Movimento e che i nodi principali non sarebbero stati ancora sciolti. Di qui la scelta di Conte di tenere direttamente una conferenza stampa che dovrebbe sgombrare il campo da illazioni, false ricostruzioni e fare chiarezza soprattutto per gli iscritti e votanti, da giorni alle prese con la più grave crisi del loro movimento da quando è nato. Perché Giuseppe Conte alla guida aveva portato vento di rinnovamento ma soprattutto nuovo consenso. Senza Conte, si rischierebbe secondo alcuni di riportare al lumicino l’appeal dei grillini sugli elettori.


Tra i cosiddetti “contiani” prevale il pessimismo. Lo show di Grillo la scorsa settimana davanti ai deputati è stato così violento da minare non solo il rapporto di fiducia reciproco attuale ma tale da mettere a repentaglio anche la prospettiva per una futura collaborazione. Grillo, si fa notare, «vuole mantenere il potere che ha nel Movimento» e questo non è conciliabile con l’assunzione di responsabilità che spettano ad un capo politico. Tant’è che già si ragiona non solo della possibilità che possa nascere il partito di Conte, ma anche di come organizzare quello che resterebbe del Movimento di Grillo. La previsione, si racconta, è che se tutto dovesse saltare si torni a quanto deciso agli Stati Generali, con la nomina di un consiglio direttivo. Se scissione sarà, nel M5s potrebbe tornare la leadership collegiale. Un’opzione che potrebbe essere gradita da molti parlamentari. Anche se la maggioranza tifa apertamente per un accordo. Mentre si moltiplicano le voci dei parlamentari che lanciano appelli per una ricomposizione dello scontro, anche la base sembra parteggiare per la pace. Sul blog delle Stelle e sulla pagina Fb di Grillo sono infatti in tanti a chiedere al fondatore di fare un passo indietro.

lunedì, 28 Giugno 2021 - 09:27
© RIPRODUZIONE RISERVATA