Dal ‘Tuca Tuca’ censurato all’ombelico (dello scandalo) mostrato in tv, Raffaella Carrà è morta: è nella storia della tv


All’anagrafe era registrata come Pelloni. E il suo cognome di nascita se l’è portato dietro sino agli Sessanta, quando la sua carriera televisiva è ormai avviata restituendole una nuova vita. Da quel momento in poi è stata per tutti Carrà. Raffaella Carrà.

La signora della televisione italiana, showgirl ma anche attrice, se ne è andata oggi all’età di 78 anni a causa di una malattia. La notizia della sua scomparsa l’ha data il compagno di una vita, Sergio Iapino, che a lei è stato unito anche professionalmente: «Raffaella ci ha lasciati. E’ andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre».

Nata a Bologna il 18 giugno 1943, Raffaella Carrà fa il boom negli anni Settanta: uno dietro l’altro ci sono lo spettacolo “Io, Agata e tu” (con Nino Taranto e Nino Ferrer); “Canzonissima” con Corrado dove la Carrà scopre per la prima volta l’ombelico in tv (dando scandalo), cantando la sigla “Ma che musica maestro!” (la canzone venderà 200mila copie). Da qui in poi i titoli delle trasmissioni e dei dischi vanno di pari passo, anche perché le sue canzoni si rivelano di notevole riscontro commerciale: “Canzonissima” (sempre con Corrado) e “Milleluci” (con Mina), di la’ “Tuca tuca” (l’esibizione con Enzo Paolo Turchi non piacque ai vertici della Rai, che definirono la Carrà «indecente, troppo sexy, non adatta al pubblico del sabato sera» ma dovettero arrendersi quando a ballare si presentò anche Alberto Sordi), “Chissà se va”, “Maga Maghella”, “Rumore”, “Forte forte forte”, “A far l’amore comincia tu” e “Fiesta”.

Negli anni successivi arriva anche il varietà del sabato sera “Ma che sera”, dove la sigla iniziale è “Tanti auguri”. Nel 1983, dopo avere presentato con Corrado “Fantastico 3”, inizia la fortunata esperienza di “Pronto, Raffaella?”, il primo programma del mezzogiorno della Rai, diretto da Gianni Boncompagni, suo compagno di vita per diversi anni. Segue poi anche la conduzione di Domenica In. E’ la fine degli anni Ottanta e Raffaella Carrà chiude il capitolo lavorativo con la Rai per passare a Mediaset dove conduce due programmi che però non dato grandi risultati.

Così Raffaella Carrà torna in Raia dove seguono numerosi altri programmi tra i quali ‘Fantastico 12” con Johnny Dorelli, ‘Carramba che sorpresa’ e la conduzione del 51enesimo Festival di Sanremo con Piero Chiambretti, Enrico Papi, Megan Gale e Massimo Ceccherini. Nel mezzo ci sono anche esperienze televisive in Spagna. Nel palmares della Carrà, infine, ci sono anche i film: la sua carriera iniziò con i film “La lunga notte del ’43” di Florestano Vancini, “Il peccato degli anni verdi” di Leopoldo Trieste, “I compagni” di Mario Monicelli e “Il colonnello Von Ryan” di Mark Robson al fianco di Frank Sinatra.

lunedì, 5 Luglio 2021 - 19:20
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