Caso Gregoretti, il gup che ha prosciolto Salvini: «Agì in linea con la politica del Governo, non in maniera solitaria»

Matteo Salvini (foto Kontrolab)
Matteo Salvini (foto Kontrolab)

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini agì «non contra ius bensì in aderenza alle previsioni normative primarie e secondarie dettate nel caso di specie». Ecco perché al leader della Lega «non può essere addebitata alcuna condotta finalizzata a sequestrare i migranti per un lasso di tempo giuridicamente apprezzabile». E’ con queste parole il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Catania Nunzio Sarpietro ha motivato la decisione, del maggio scorso, di disporre il non luogo a procedere, perché il fatto non sussiste, rispetto all’accusa di sequestro di persona per la vicenda della nave Gregoretti.

Come si ricorderà, la Gregoretti – nave battente bandiera italiana – salvò 131 migranti e restò bloccata al largo della Sicilia dal 27 al 31 luglio. Lo stop fu ordinato da Matteo Salvini che all’epoca era ministro dell’Interno nel primo Governo Conte e cavalcava la politica dei porti chiusi. Ebbene, quello condotta gli è costata l’incriminazione di sequestro di persona che però non ha convinto il gup per il quale Salvini agì secondo le norme. Nelle motivazioni il giudice ricorda, infatti, che all’epoca dei fatti «esisteva una determinata e ferma linea politica del Governo italiano in merito al fenomeno migratorio dalle coste nordafricane verso le coste italiane, condivisa chiaramente dalle due forze politiche che sostenevano l’Esecutivo stesso, oltre che dal Presidente del Consiglio in carica».

«L’azione del ministro Salvini, così come l’azione della ministra Lamorgese, – incalza il giudice – si è quindi snodata sotto una ben definita copertura politica e normativa, e non è stata certamente espressione di una mera iniziativa personale, del tutto slegata da accordi collegiali». Per il gup «si può dire fondatamente che la politica del Governo in carica all’epoca dei fatti per cui è processo, era chiaramente indirizzata da una parte, ad una ferma presa di posizione in sede europea per raggiungere il risultato di modificare il regolamento di Dublino; e dall’altra parte, ad indurre i Partners Europei ad accettare nelle more del conseguimento della modifica anzidetta, l’adozione di un meccanismo automatico, sia pure su base volontaria, di riassegnazione solidaristica fra tutti i membri delI’U.E., dei naufraghi soccorsi».

La storia racconta però che Salvini, nonostante avesse portato avanti una politica condivisa dai suoi compagni di squadra del tempo, fu scaricato proprio dai grillini a seguito del divorzio tra Lega e Cinque Stelle: l’azione processuale contro Salvini, infatti, è stata innescata anche dai voti dei pentastellati. Il gup non manca di fare un passaggio su questo scontro politico, cedendo ad un’analisi che inchioda i grillini al palo dell’ipocrisia: «Poi, però, dopo la crisi di Governo – scrive il gup – innescata dall’imputato, e che culminò con la nascita del Governo Conte 2, il clima politico cambiò radicalmente e, pertanto, gli ex compagni del primo Esecutivo iniziarono a prendere le distanze dal Ministro Salvini in relazione ai salvataggi dei naufraghi, ed alla gestione del fenomeno della migrazione».

Soddisfatto Salvini che su Fb scrive: «Dopo tanti insulti, invenzioni, intercettazioni ‘alla Palamara’ e attacchi politici di ogni genere, vedere riconosciuta, nero su bianco, la correttezza del mio operato alla guida del Viminale e’ fonte di grande soddisfazione». Per il senatore della Lega, Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato, «le motivazioni con cui il gup di Catania ha decretato il non luogo a precedere sul caso Gregoretti confermano e rafforzano il passaggio per cui Matteo Salvini da ministro non ha commesso alcun reato».

Mentre per l’avvocato di Salvini, Giulia Bongiorno, «gli argomenti della sentenza che, come richiesto fermamente in via principale dalla difesa, escludono con la formula più ampia la sussistenza dell’ipotesi accusatoria avanzata a carico del senatore Salvini, proprio perché analizzano globalmente la linea sul controllo dei flussi migratori del governo Conte I, passando in rassegna plurimi sbarchi di migranti sulle nostre coste, avranno inevitabilmente ricadute sul procedimento sul caso Open Arms pendente a Palermo».

venerdì, 13 Agosto 2021 - 09:52
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