Whirlpool Napoli, Orlando tiene accesa la speranza: «Si può arrivare a una buona soluzione». E in Tribunale slitta l’udienza


Non tutto è perduto. Forse. Intervenendo al convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria, il ministro del Lavoro Andrea Orlando tiene accesa la flebile speranza dei dipendenti del dismesso sito Whirlpool in via Argine a Napoli. Nella vertenza, dice Orlando rispondendo ad una domanda a margine del convegno, «ci sono dei passaggi di approfondimento che vanno in direzione positiva, le insidie sono molte e il percorso delicato ma se si va avanti così si può arrivare a una soluzione buona».

C’è ancora margine per operare, dunque. Benché il colosso statunitense sembra intenzionato a tirare dritto per la propria strada. L’ostacolo che per ora blocca i piani della Whirlpool arriva dalla giustizia. Oggi il giudice ha aggiornato l’udienza sul ricorso contro i licenziamenti presentato dai sindacati al prossimo 27 ottobre al fine di consentire la presentazione di ulteriori documenti e l’audizione di testimoni per la discussione della causa. Tra le ragioni del rinvio anche la circostanza, spiegata dai sindacati, che l’azienda ha presentato un documento in lingua inglese e il magistrato ha chiesto di avere la traduzione integrale del testo.

«Il magistrato – spiega Rosario Rappa, segretario generale Fiom-Cgil Napoli – ha studiato le carte e la richiesta di approfondimento per verificare se era prevedibile il cambio di mercato, sulla base di una documentazione in inglese, ne è l’esempio. Ora dovrà essere tradotta e dovrà essere ascoltato un testimone che dovrà spiegarne le motivazioni. Noi siamo per il rispetto della magistratura e chiederemo di portare, alla prossima udienza, uno o più informatori per sostenere che è stato sottoscritto un accordo falso, in cui si è mentito sapendo di mentire».

Anche stamattina, in occasione dell’udienza, le lavoratrici e i lavoratori della Whirlpool di Napoli si sono ritrovati dinanzi al Tribunale per un sit-in. «Stiamo chiedendo di essere disponibile con accordi simili a quelli che valgono per la reindustrializzazione di Caserta, ma Whirlpool decide di licenziare e mettere in strada i lavoratori di Napoli dopo 870 giorni di lotta senza risposte e senza nessun impegno concreto. E’ inaccettabile e pensiamo che questo atteggiamento debba essere fermato. Se non ci riesce la politica, lo chiediamo alla legge», spiega Antonio Accurso, segretario generale aggiunto Uilm Campania.

I lavoratori hanno anche incontrato il presidente e il vice presidente del Consiglio Regionale campano, Gennaro Oliviero e Loredana Raia, e l’assessore regionale Antonio Marchiello. A loro, i vertici regionali hanno ribadito l’impegno a seguire e supportare la vertenza e garantito un ordine del giorno da presentare il prossimo martedì. «Oggi ho incontrato i lavoratori della Whirlpool, io sono in mezzo a loro. Abbiamo preparato un documento che sarà in Consiglio martedì, inserito nell’ordine del giorno, per esprimere la solidarietà dell’assemblea e la propria contrarietà a quello che sta facendo questa multinazionale che è inarrendevole», dice l’assessore.

Per Marchiello l’azienda «in questo momento dovrebbe solo accompagnare queste persone dopo due anni e mezzo di lotta. Oggi che si può chiudere nella maniera più serena continua con questa modalità antisindacale». «Oggi – conclude l’assessore – è attesa la decisione del giudice del lavoro sull’argomento, mi auguro che il giudice, leggendo con attenzione le carte, possa dare una svolta a questa situazione».

venerdì, 22 Ottobre 2021 - 22:00
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