Guerra in Ucraina, l’università Bicocca cancella il corso su Dostoevskij per «evitare polemiche». Nori: «E’ censura»

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Paolo Nori

Censurare i russi, la storia russa in un momento storico di grande tensione per via della guerra che si sta combattendo in Ucraina dopo l’attacco deciso da Putin.

Mentre sono in corso negoziati che, per ora, non hanno consentito di fare passi avanti e la guerra va avanti, in Italia si registrano episodi che hanno dell’incredibile. Episodi di rivalsa sui cittadini russi, incolpevoli del conflitto voluto dal Cremlino.

L’Università Bicocca di Milano ha cancellato un corso di Paolo Nori su Dostoevskij, tra i più grandi romanzieri e pensatori russi di tutti i tempi. La decisione è stata comunicata a Nori tramite lettera, con la conseguente motivazione: «Evitare ogni forma di polemica soprattutto interna in questo momento di forte tensione». «Io penso che quello che sta accadendo in Ucraina sia una cosa orribile – ha detto in un video – e mi viene da piangere solo a pensarci. Ma quello che sta succedendo in Italia oggi, queste cose qua, sono cose ridicole: censurare un corso è ridicolo», ha detto Nori, che mercoledì prossimo avrebbe dovuto tenere un corso in quattro lezioni.

«Non solo essere un russo vivente, oggi è una colpa, in Italia, anche essere un russo morto. Che quando (Dostoevskij, ndr) era vivo nel 1849 fu condannato a morte perché aveva letto una cosa proibita. Che un’Università italiana proibisca un corso su un autore come Dostoevskij è una cosa che io non posso credere», ha aggiunto Nori.

La notizia ha creato un comprensibile sconcerto. Il profilo Facebook della Bicocca è stato invaso da commenti critici. «Mi auguro che gli studenti cambino tutti università! A Milano c’è una nuova forma di dittatura, dalla Scala all’università. Una follia», dice una donna. «Almeno nei luoghi che dovrebbero fare cultura e formazione che si cerchi di tenere un equilibrio e un senso della realtà e della giustizia!!», le fa eco una studentessa.

«Ma vi rendete conto o no della pericolosità nel cancellare (posticipare) lezioni su Dostoevskij? Non ritenete i vostri studenti capaci di distinguere tra cose che non sono minimamente paragonabili tra loro?», chiede un altro. «Mi domando se l’Università Milano Bicocca abbia chiaro quale sia il compito culturale che le compete: il gesto di censura è di una gravità assoluta, ha delle implicazioni di follia politica totale. Cosa facciamo, cancelliamo la cultura russa dalla storia europea?», afferma una donna. «Roba da Russia di Putin», scrive, lapidario, un altro commentatore.

Anche dal mondo politico arrivano dichiarazioni di ferma condanna per la decisione della Bicocca. «Proibire di studiare Dostoevskij contro Putin significa essere folli. In questo tempo bisogna studiare di più, non di meno: in Università servono maestri, non burocrati incapaci», ha commentato il leader di Italia Viva Matteo Renzi. Parlano di «decisione stupida e provinciale», «una cosa da minculpop», i Sentinelli di Milano, gruppo nato nel 2014 con l’obiettivo di combattere ogni forma di discriminazione. «Combattere Putin, comportandosi da Putin, squalifica senza appello questa decisione», concludono.

mercoledì, 2 Marzo 2022 - 11:16
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