Clan Moccia, sequestro per quasi 7 milioni a 2 esponenti della cosca di Afragola

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Nuovo colpo al clan Moccia. Dopo l’operazione sfociata nell’esecuzione di 59 misure cautelari, la sezione misure di prevenzione del Tribunale di Napoli ha emesso due decreti di sequestro ai sensi della normativa di prevenzione antimafia.

Destinatari: Antonio Lucci, l’ex boss del clan Moccia soprannominato Tonino ‘o pazz, e Giorgio Tranchino, genero di Lucci, ritenuto esponente dell’articolazione territoriale di Casoria nonché intermediario tra il gruppo dirigente del clan le diverse articolazioni territoriali dell’organizzazione criminale.

I decreti di sequestro sono per un ammontare di quasi 7 milioni di euro. Nello specifico Lucci è destinatario di un provvedimento per 6,5 milioni di euro, mentre Tranchino per 360mila euro. I sigilli sono scattati su numerosi immobili, imprese nel settore del parcheggio e autorimessa e rapporti finanziari.

Lucci, attualmente in regime di detenzione domiciliare, è pluripregiudicato per reati associativi comuni, lotto clandestino e violazioni in materia di armi: è noto soprattutto per essersi distinto come capo di un gruppo criminale con origine nel quartiere cittadino di Secondigliano ma inserito nella storica e potente organizzazione camorristica denominata clan Moccia, egemone nei comuni della provincia a nord di Napoli.

In questa veste si è reso responsabile di usura, estorsione e corruzione delle aste giudiziarie nei comuni di Frattamaggiore, Casoria e Afragola. Tranchino è pregiudicato per associazione per delinquere di tipo mafioso ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. Attualmente sta scontando in detenzione domiciliare la pena definitiva di 8 anni e 4 mesi di reclusione emessa dalla Corte di Appello di Napoli come affiliato al clan Moccia e in particolare come esponente dell’articolazione territoriale di Casoria.

venerdì, 22 Aprile 2022 - 12:53
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