Morto il boss che ordinò l’omicidio di don Peppe Diana: deceduto in una clinica

Don Peppe Diana

Le sue condizioni di salute si erano aggravate già un anno fa e così Nunzio De Falco, capocamorra del Casertano che ordinò l’omicidio di don Peppino Diana, aveva beneficiato, per ben due volte, degli arresti domiciliari. Prima a casa della sorella, poi in una struttura sanitaria. Il 72enne, soprannominato ‘o lupo, e condannato in via definitiva a due ergastoli è spirato l’altra sera in una clinica nel Casertano.

La prima volta che De Falco ha ottenuto i domiciliari risale al luglio dello scorso anno, il provvedimento fu firmato dal magistrato di Sorveglianza di Sassari perché De Falco era detenuto in Sardegna.

Il fratello di don Diana, Emilio, commentò: «Probabilmente mio fratello, da prete, avrebbe perdonato, ma io non sono un prete e non perdono un assassino come Nunzio De Falco. Doveva morire da solo in cella. Non ce l’aspettavamo anche perché sarebbe stato più giusto che un assassino come De Falco morisse in carcere. Invece potrà morire con l’ affetto dei suoi familiari, cosa che mio fratello non ha avuto. E’ questa la cosa che mi fa star più male».

Ad inizio 2022 De Falco è tornato in carcere, ma stavolta nel penitenziario di Poggioreale. Poi l’11 luglio la decisione del magistrato di sorveglianza di Napoli di concedergli i domiciliari a casa della sorella. Ma pochi giorni fa le condizioni del 72enne si sono aggravate, di qui il trasferimento dove ‘o lupo è morto. De Falco stava scontando l’ergastolo per l’omicidio di don Peppe Diana, ammazzato in chiesta la mattina del 19 marzo del 1994 perché stava cercando di scuotere le coscienze della comunità a ribellarsi alla camorra, e per l’omicidio di Mario Iovine, tra i fondatori del clan dei Casalesi, ai vertici della cupola camorristica di Casal di Principe, ucciso a Cascais in Portogallo il 6 marzo del 1991.

domenica, 24 Aprile 2022 - 18:15
© RIPRODUZIONE RISERVATA