Bufera a Sant’Antimo, il candidato sindaco Cappuccio si ritira: «Scaricato dai 5Stelle, hanno illuso i militanti per un patto col Pd»

Arcangelo Cappuccio
Arcangelo Cappuccio

E’ caos elettorale a Sant’Antimo. Arcangelo Cappuccio, ex sindaco del Comune dal 1993 al 1997, ha ritirato la sua candidatura. Non senza lanciare accuse a chi, sin dal principio, lo ha sostenuto con convinzione tanto da spingere Cappuccio a scendere in campo molti mesi fa, quando gli avversari ancora non avevano deciso come impostare la propria strategia.

In un lungo post su Facebook Cappuccio denuncia il «ritiro o la mancata conferma di candidature già firmate dalle nostre liste» e lamenta sostanzialmente la ritirata a gambe levate del Movimento Cinque Stelle in nome di un recente accordo col Pd, che solo di recente ha ufficializzato l’appoggio all’avvocato 41enne Massimo Buonanno.

«La mia persona – scrive – (è stata) scaricata dai Cinque stelle napoletani dopo aver diffuso un comunicato stampa per la mia candidatura, con parole non di circostanza, anzi elogiative della mia storia personale di amministratore. Questo a cui abbiamo assistito, messo in scena dai Cinque Stelle napoletani nei miei confronti, è stato un film dell’orrore. Hanno illuso i militanti locali con la mia candidatura per poi buttarla via per un patto di desistenza col PD napoletano sui comuni al voto. Tutto orchestrato però con tattiche di raggiro. Una tristezza. Un Movimento, i Cinque Stelle, nato per riformare la politica, a contatto col potere, è stato ampiamente riformato».

A sentire Cappuccio seri problemi li avrebbe anche il centrodestra, che ad oggi non ha espresso un suo candidato: «La destra a Sant’Antimo non c’è più. La coalizione di Giuseppe Italia è stata svuotata anch’essa di liste e candidati». A gravare sull’agonia del centrodestra anche i problemi interni al partito, con i Cesaro messi all’angolo dai nuovi vertici napoletani. Chi sembra stare meglio è solo il Partito democratico, che in poche settimane «ha osservato un tasso di crescita esponenziale». Eppure, a dire di Cappuccio, di questo momento d’oro il Pd non dovrebbe andare fiero: «Rifletta il PD locale, in una realtà dove la destra ex forzista legata al senatore Cesaro, dopo essersi comodamente seduta nei salotti napoletani, si è disposta per il momento alla sua ombra. Rifletta il Pd locale, nelle sue componenti più avvedute, se è questo quello che serve veramente a Sant’Antimo per la sua rinascita dalle macerie dello scioglimento per camorra e dalla bancarotta finanziaria». Un ultimo punto toccato da Cacciapuoti: all’interno dei ‘dem’ vi sarebbe la corrente «che fu del Pd legata all’ex sindaco Russo» che «è in cerca di autore».

Cappuccio, dunque, rileva come le elezioni a Sant’Antimo siano state l’occasione mancata per dare una svolta a un Comune ripetutamente sciolto per infiltrazioni della camorra nella cosa pubblica. «Per parte nostra avremmo voluto che la politica si interrogasse sui fatti accaduti nel 2020 e dovuti, come è noto, a un concatenamento di eventi drammatici quali: lo scioglimento del Consiglio comunale per condizionamento camorristico, l’inchiesta Antemio legata alla corruzione degli ambienti comunali e, in ultimo, la dichiarazione di dissesto finanziario del Comune – ha sottolineato Cappuccio – L’inchiesta Antemio, in particolare, ci ha consegnato un quadro fosco di traffici e malaffare, con al centro interessi legati agli appalti del Comune e al controllo di tutta la sua attività amministrativa, ben oltre ogni immaginazione».

Invece osserva Cappuccio «in questi mesi di preparazione della campagna elettorale non una riflessione su tutto questo è stata fatta; al contrario, abbiamo assistito al solito balletto di veti e quadriglie tra i vari gruppi politici, preoccupati di offrire protezione e ristoro ai gruppi di interesse economico che, dopo decenni di pratiche consociative, temono di perdere il controllo della gestione dell’ente locale. Tutto qui. La conservazione sociale, la difesa dello status quo, questo l’obiettivo della politica locale. Un affare di famiglie, come sempre. Una politica che ci ha ridotto allo stremo negli ultimi vent’anni. Un dibattito, si fa per dire, tutto sotto traccia, zitti zitti, come nel famoso film».

martedì, 10 Maggio 2022 - 11:50
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