Violenze in carcere, 25 indagati a Ivrea: sono agenti e medici. La Procura: «Referti falsi per nascondere i pestaggi»


Venticinque iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Torino per lesioni e falsi aggravati. Tra loro anche agenti di polizia penitenziaria e medici dell’istituto di pena di Ivrea (Torino). Secondo i magistrati tra le mura del carcere ci sarebbero state violenze seguite da omissioni e falsi verbali per ‘cancellare’ il fatto che fossero avvenute.

Una decina i casi, su cui vogliono fare luce i procuratori Giancarlo Avenati Bassi e Carlo Maria Pellicano, titolari del fascicolo. Sarebbero avvenuti tra il 2015 e il 2016 ed erano stati segnalati dal garante dei detenuti.

Carcerati che venivano picchiati frequentemente con calci, pugni e manganellate. E quando le vittime finivano in infermeria, sempre secondo l’accusa, i medici producevano falsi documenti in cui si attestava che le ferite e i lividi erano frutto di “scivolamenti”.

Nei verbali, sempre per giustificare le ferite, gli agenti parlavano di autolesionismo. L’indagine era stata avviata dalla Procura di Ivrea e inizialmente riguardava due episodi, stessa procura eporediese aveva chiesto l’archiviazione. Archiviazione che è stata invece avocata dal procuratore generale, Francesco Saluzzo.

giovedì, 22 Settembre 2022 - 11:37
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