Appello dei magistrati onorari al governo: «Retribuzioni mortificanti, modificare la riforma Cartabia»


L’Associazione italiana magistratura onoraria (Aimo), nel formulare gli auguri di buon lavoro al nuovo Governo, evidenzia che i membri dell’esecutivo hanno già indicato che la prima emergenza è quella economica e che «bisogna intervenire – sottolinea una nota – in materia di giustizia per aiutare la ripresa e cioè velocizzare i tempi dei processi e ricuperare al Paese l’1% di Pil perso a causa dell’eccessiva lunghezza dei processi».

«Consapevoli della necessità di una giustizia al passo con i tempi e vicina alle istanze del paese – afferma l’Aimo-, ribadiamo la disponibilità della categoria a fornire il proprio apporto, in un momento così delicato, per assicurare risposte celeri alla domanda di giustizia, anche per garantire l’apporto dei fondi del Pnrr».

Tuttavia, si ricorda che «nonostante le tante promesse, sino ad oggi, la categoria non ha avuto il riconoscimento e le tutele che impongono la Carta Costituzionale, le norme e le Corti europee. La Commissione europea ha aperto una procedura d’infrazione, chiedendo all’Italia di sanare tale vulnus. Troppe volte la Magistratura Onoraria è stata ignorata e messa ai margini, dimenticando il ruolo svolto nell’amministrazione della giustizia in questo paese, relegata al ruolo di “parente povero” , da cui nemmeno la riforma voluta dall’ex Ministro Marta Cartabia l’ha strappata».

Ciò premesso, l’Aimo auspica «una modifica della riforma Cartabia, per quanto concerne la retribuzione, ridotta in molti casi in modo assolutamente mortificante e non in linea con l’impegno richiesto e la previsione di un sistema previdenziale equo, oggi inesistente, nonché l’introduzione di un disciplinare che non leda autonomia ed indipendenza del magistrato e che preveda quindi sanzioni intermedie». In poche parole «non è possibile aumentare le competenze dei giudici onorari, cui si richiede anche maggiore produttività, senza dare i mezzi, le tutele e il riconoscimento dovuti per l’impegno richiesti: non è possibile fare sempre nozze con i fichi secchi».

martedì, 1 Novembre 2022 - 07:30
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