Navigator, la politica italiana non si smentisce mai: prima sbeffeggiati, ora li lodano e il Governo vuole ‘sistemarli’

Presidio dei navigator a Roma. Le foto sono della pagina facebook della Nidil
di Bianca Bianco

Sbeffeggiati, destinati secondo i più a scomparire, considerati una delle storture del sistema Italia, i navigator stanno sorprendentemente assistendo in questi giorni a una nuova stagione: rivalutati da chi li voleva cancellare, salvati da chi non voleva saperne. Da senza contratto a forza lavoro da non perdere, i navigator potrebbero avere una seconda chance.

Ieri alcuni rappresentanti di queste figure professionali nate per affiancare i percettori di reddito di cittadinanza e trovar loro lavoro hanno tenuto un sit in a Roma per chiedere una soluzione alla loro condizione, considerato che i contratti sono scaduti il 31 ottobre e il Governo ha espresso la volontà di non prorogarne ulteriormente l’esperienza.

Nella stessa giornata, i sindacati di categoria Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp hanno avuto un incontro presso il ministero del Lavoro proprio per riuscire a trovare una via d’uscita per i 1500 lavoratori assunti dopo un concorso e che hanno prestato servizio nei centri dell’impiego in tutta Italia. Stando a quanto emerso, i navigator secondo il Governo non hanno più ragione d’essere ma si vogliono ‘salvare’ i lavoratori e le loro esperienze professionali che potrebbero essere reimpiegate. Questo l’orientamento sia del ministero del Lavoro sia delle Regioni, quelle che hanno materialmente assunto i navigator, ma della vertenza si ridiscuterà il prossimo primo dicembre, sempre nella sede del ministero.

Nel frattempo, se i navigator non possono ancora tirare un sospiro di sollievo, almeno possono iniziare a respirare un’aria meno ostile. Lo dimostra il selfie che ieri ha scattato Carlo Calenda con un paio di lavoratori arrivati a Roma per il presidio di protesta. Addirittura Calenda, l’ex ministro dell’economia, il liberista che ha sempre scaricato veleno su reddito di cittadinanza e navigator e ieri ha avuto parole ben più dolci.

Calenda incontra i navigator

«Il Reddito di Cittadinanza è uno strumento pensato e realizzato male con un obiettivo giusto. Servono molti più controlli per evitare furbi e va abolita tutta la parte dei navigator, che è un disastro. Più gestione meno slogan» diceva in tv il 20 settembre 2020.  E in altre occasioni li ha definiti degli «scappati di casa».

Ieri invece ha scritto: «Oggi ho incontrato casualmente un gruppo di navigator e mi sono fermato a parlare con loro. Sono persone serie e preparate, che sono state usate per una battaglia politica nella quale anche io in passato mi sono fatto trascinare giudicandoli ingiustamente e superficialmente».

«La verità – continua – è che i loro profili professionali e di studio sono superiori rispetto a molte persone che si trovano nei centri per l’impiego. Abbiamo discusso a lungo su come poter usare la loro esperienza senza abbandonarli alla cassa integrazione perenne. Credo che una soluzione potrebbe essere quella di organizzarli in nuclei regionali ANPAL preposti a lavorare con le agenzie private di collocamento. Il ruolo delle agenzir è fondamentale per chiudere il mismatch tra domanda/offerta di lavoro (circa 500.000 figure) e tuttavia oggi il dialogo con CPI è 0».

E Giorgia Meloni? La premier, nel 2021, da leader di Fratelli d’Italia parlava della proroga dei contratti come di una «beffa» del Governo. Ora, a quanto pare, scende a miti consigli: i navigator sopravvivranno e probabilmente cambieranno solo nome.

«Il Governo ritiene conclusa l’esperienza fatta in questi anni e non intende quindi più utilizzare la dicitura ‘Navigator’ per identificare questa platea di lavoratori – si legge nel comunicato di Cgil Cisl e Uil. Ma «ha al tempo stesso affermato che è loro intenzione favorire l’accesso di queste figure professionalizzate e con competenze acclarate a processi di assunzione stabile».

Insomma, il Governo salva i navigator (e noi siamo felici per questi lavoratori che hanno studiato e vinto un concorso ma sono diventati vittime di questo scempio all’italiana) e darà loro un altro nome. Magari un nome in italiano, per risultare più sovranisti.

mercoledì, 9 Novembre 2022 - 09:35
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