Accusato di omicidi ma sempre assolto, chi è la vittima dell’omicidio a Miano: l’ex fedelissimo dei Lo Russo freddato in auto

L'omicidio di Pasquale Angellotti
L'omicidio di Pasquale Angellotti

La Fiat 500 di colore nero è ferma al centro della strada, i fari sono accesi e il motore pure. Ma la vettura è immobile. Al posto di guida, c’è il cadavere dell’ennesimo morto di camorra. 

Questa sera a Miano la malavita organizzata ha firmato un nuovo agguato, e la vittima è uno di quelli più che noti alle forze dell’ordine ma anche alle cronache giudiziarie.

Pasquale Angellotti, al secolo fedelissimo del clan Lo Russo, è stato raggiunto da diversi colpi di pistola mentre stava percorrendo via della Liguria. Almeno 9 i colpi sparati contro di lui. Diversi quelli andati a segno. Lui, prima di morire, ha cercato di scappare: ha fatto in tempo a inserire la retromarcia, ma poi i proiettili lo hanno centrato in pieno.

Meglio conosciuto negli ambienti criminali come ‘o cecato, Angellotti era stato scarcerato nel 2018 dopo otto anni di carcere e un anno di arresti domiciliari.

La procura in passato accusò Angellotti anche di avere partecipato a diversi omicidi, come il duplice agguato Manzo-D’Amico (anche ricordato come l’omicidio dell’ambulanza) e l’omicidio di Costanzo Calcagno, avvenuto a Ercolano nell’ambito della faida tra i Birra (cui i Lo Russo prestarono i sicari) e gli Ascione. Da entrambi i fatti Angellotti fu però assolto. 

venerdì, 11 Novembre 2022 - 22:26
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