Mazzette in cambio di concessioni demaniali: in 9 ai domiciliari. Indagati anche Salvatore Lauro e Aponte


L’ipotesi degli inquirenti è di un “cartello”, formato da imprenditori del settore marittimo e pubblici ufficiali dell’Unità operativa dirigenziale Trasporto marittimo e demanio marittimo della Regione Campania, per indirizzare le concessioni demaniali. Sono 15 le misure cautelari – nove arresti ai domiciliari e sei obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria – eseguite dalla Guardia Costiera di Napoli, sfociate questa mattina nell’esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip Maria Luisa Miranda del tribunale di Napoli. A coordinare le indagini la Dda partenopea (sostituti procuratori Henry John Woodcock e Giuseppe Cimmarotta).

Secondo la Procura, le Concessioni demaniali venivano concesse illecitamente, in cambio di abbonamenti e biglietti per viaggiare gratis tra le due Costiere e le isole del Golfo di Napoli, a bordo – come emerge dall’ordinanza di misura cautelare – di traghetti e aliscafi, ma anche di denaro consegnato all’interno di buste nascoste tra le cassette di limoni. I destinatari dei provvedimenti restrittivi sono Fabio Gentile, 25 anni (imprenditore marittimo), Salvatore Di Leva, 66 anni, nella veste di amministratore delegato della Alilauro Gru.so.N, Aniello Formisano, 66 anni, (funzionario regionale), Rosario Marciano, 61 anni (funzionario regionale), Liberato Iardino, 57 anni, (funzionario regionale), Luigi Casola, 68 anni, (quale presidente del CdA Coast Lines srl), Marcello Gambardella, 53 anni (imprenditore marittimo), Giovanni Provenzano (sottufficiale della Guardia Costiera), 51 anni, Aniello Portoghese, 49 anni (architetto), e Francesco Cimmino, 50 anni (architetto).

L’interdizione di un anno dagli uffici pubblici e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è stata notificata dalla Guardia Costiera di Napoli a Pasquale Camera (pubblico ufficiale della Capitaneria di Porto) e Lorella Iasuozzo (dirigente regionale). Il solo obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria riguarda invece Antonio Giannetto (comandante dell’ufficio marittimo del porto di Amalfi), Achille Giglio (funzionario regionale), Cosma Amendola e Vincenzo Cosenza (imprenditore). Gli indagati sono in tutto quarantaquattro. Tra questi figurano nomi noti dell’imprenditoria marittima come Salvatore Lauro, presidente della Alilauro Gru.so.N. e Gianluigi Aponte, entrambi non raggiunti da misure.

Secondo la ricostruzione investigativa, non sarebbero mancate minacce – ventilando perfino l’intervento della camorra – tra un imprenditore e il comandante di una motonave: l’episodio è stato intercettato dagli investigatori, e sarebbe avvenuto per impedire la vendita di biglietti per le gite via mare nella Grotta dello Smeraldo, in Costiera Amalfitana. Sono stati contestati accordi su concessioni demaniali rilasciate o anche prorogate dall’ufficio pubblico e diretti ad alterare o turbare le procedure utilizzate per la scelta del concessionario e, più in generale, la gestione dei rapporti tra l’ente pubblico concedente ed i concessionari.

venerdì, 18 Novembre 2022 - 13:29
© RIPRODUZIONE RISERVATA