Laici Csm, primi candidati: 7 donne (3 di Napoli), tanti avvocati già in Parlamento. C’è il legale dei dissidenti grillini

di Manuela Galletta

Per ora i candidati sono 30 e si sono fatti avanti tutti spontaneamente. I gruppi parlamentari, che pure hanno facoltà di indicare un nome, non hanno ancora preso posizione. Sarà una ‘battaglia’ elettorale affollata quella che attende i laici del nuovo Consiglio superiore della magistrati. Le candidature si chiudono il 10 dicembre, poi – il giorno 13 dicembre – spazio ai due rami del Parlamento che, riuniti in seduta comune, dovranno eleggere i 10 membri che andranno ad affiancare i togati eletti a ottobre e di fatto messi in panchina nell’attesa della definizione del plenum.

L’elenco provvisorio dei candidati (professori ordinari di università in materie giuridiche e avvocati dopo quindici anni di esercizio effettivo) è stato pubblicato sul sito della Camera e sarà aggiornato quotidianamente. Scorrendo i nomi dei papabili alla carica di laico non mancano le curiosità. Balza subito all’occhio, tanto per cominciare, la presenza di avvocati che hanno avuto un ruolo attivo in Parlamento per avere ricoperto le funzioni di deputato o di senatore. Mentre, allo stato, è marginale la presenza delle donne: appena 7 le candidate, di cui ben tre sono legate Napoli e 5 provengono dal Sud.

Gli avvocati ex parlamentari o legati con la politica
Sul fronte degli avvocati già impegnati in politica spicca il nome del penalista Gaetano Pecorella, l’ex avvocato di Berlusconi con un importante trascorso politico alle spalle: è stato deputato della Camera, nonché presidente della seconda commissione giustizia della Camera. Porta il suo nome la famosa Legge Pecorella del 2006 sull’inappellabilità da parte del pubblico ministero delle sentenze di proscioglimento, introducendo il principio che la sentenza vada pronunciata solo “al di là di ogni ragionevole dubbio”. La Legge è stata dichiarata incostituzionale. Dopo una lunga militanza in Forza Italia e poi nel Pdl, Pecorella aderì nel 2013 a Scelta Civica. E’ stato, per due mandati, anche presidente dell’Unione delle Camere penali italiane.

Ex deputato è anche Nino Lo Presti, avvocato civilista del foro di Palermo: il legale ritenta la corsa al Csm dopo la ‘bocciatura’ nel 2010 quando – indicato come componente in quota Pdl – prese solo 102 voti, venendo escluso dalla lista ufficiale. All’epoca Lo Presti pagò la sua vicinanza a Gianfranco Fini. A lungo parlamentare, e sempre in area centrodestra, è stato anche l’avvocato penalista Giuseppe Valentino, attualmente presidente della Fondazione Alleanza Nazionale, che ha tra le sue finalità lo studio della storia e della cultura politica della destra italiana.

Legami con il mondo della politica li annovera anche l’avvocato foggiano Mario Antonio Ciarambino, che alle ultime elezioni politiche è stato candidato con Forza Italia al Senato nel collegio plurinominale della Puglia ed attualmente è responsabile regionale del dipartimento Giustizia di Forza Italia Puglia. Ciarambino è stato già presidente dell’Ordine degli avvocati di Foggia.

Gode dei favori di Fratelli d’Italia l’avvocato maceratese Giancarlo Giulianelli, che nel febbraio 2021 è stato eletto Garante regionale per i diretti della persona delle Marche: a proporre la sua nomina Fdi e ‘Civici’.

Gli avvocati ‘noti’ alle cronache
Tra i candidati noti alle cronache c’è l’avvocato romano Lorenzo Borré, divenuto la croce del Movimento Cinque Stelle. Ex grillino della prima ora Borré, infatti, difende ha rappresentato numerosi dissidenti pentastellati contro il Movimento. L’ultima causa intentata è quella contro lo statuto del Movimento entrato in vigore nell’agosto di un anno fa e che ha portato all’elezione di Giuseppe Conte come presidente. La battaglia legale ha costretto il Movimento a rivotare lo statuto.

Nome noto alle cronache è anche l’avvocato Ivano Iai, difensore del magistrato Otello Lupacchini destituito dal suo incarico di Pg di Catanzaro (e trasferito a Torino con le funzioni, demansionate di sostituto procuratore generale in Corte d’Appello) per avere duramente criticato, a mezzo stampa, il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Non solo: due anni fa l’avvocato è finito al centro di una curiosa polemica. Era il legame della famiglia del cardinale Becciu, al tempo travolto da una vicenda giudiziaria per questioni finanziarie. Iai dovette rinunciare all’incarico per via di alcune foto al mare che lo ritraevano con un costume succinto: gli scatti, pubblicati sui propri canali social dal legale, erano stati rilanciati da Dagospia creando imbarazzo nella famiglia del Cardinale.

Volto noto dell’avvocatura è il penalista Roberto Fabio Tricoli, che è stato anche presidente della Camera penale di Palermo nonché vicepresidente del consiglio della magistratura militare, CSM militare. Anche lui sarebbe sostenuto da Fratelli d’Italia.

I professori in corsa
I professori in corsa sono 4. Di questi tre esercitano anche la professione di avvocato. Luigi Pannarale è professore ordinario di Sociologia del diritto nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Bari «A. Moro» ed è anche avvocato; è presidente dell’Associazione Diritto e Società e coordinatore dell’Osservatorio sulla detenzione amministrativa degli immigrati e l’accoglienza dei richiedenti asilo in Puglia. Renato Marini, invece, è professore ordinario di Diritto privato presso l’Università di Roma ‘Tor Vergata’. E’ iscritto all’Albo degli Avvocati di Roma dal 1996 e, dal 2001, patrocinante in Cassazione. Si occupa in particolare di diritto civile, diritto commerciale e fallimentare. In corsa anche l’avvocato professor Massimiliano Marotta e il professore Saverio Regasto, docente ordinario di Diritto pubblico comparato all’Università di Brescia.
Insegna, ma in una struttura privata, l’avvocato romano Adriano Tortora. Esperto di diritto amministrativo, è docente di diritto amministrativo presso l’Università Unilink.

Le donne in corsa, molte del Sud: la quota Napoli è la maggiore
Sette, dicevamo, le donne avvocato che hanno presentato la loro candidatura. E di queste ben tre sono legate a Napoli. Stefania Cervelli è avvocato del foro di Napoli dal 2004 ed ha collaborato alla cattedra di Diritto civile dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Si occupa di contratti, successioni, società, giudizi pro o contro curatele fallimentari, operazioni di vendita di beni immobili, amministrazioni giudiziarie.

Del foro di Napoli è anche l’avvocato Giustina Ifrigerio, che nella primavera del 2015 tentò la scalata alla Regione Campania: si candidò consigliere regionale con ‘Popolari per l’Italia’, la lista di Mario Mauro con capolista Bianca D’Angelo che sosteneva il candidato governatore Stefano Caldoro. Ifrigerio raccolse 296 preferenze, non venne eletta. Natali napoletani anche per l’avvocato Simona Marotta.

E’ una professionista del Sud anche l’avvocato Cristiana Coviello, di Potenza, che pure vanta qualche collaborazione politica importante. Figlia del politico lucano di lungo corso Romualdo Coviello, Cristiana è stata candidata (non eletta) al Senato con Liberi e Uguali nel 2018. Nella primavera del 2020 fu nominata, in rappresentanza del ministero della Salute, tra i membri dell’Osservatorio per l’Infanzia e l’Adolescenza. E’ del foro di Bari l’avvocato penalista Pasqua Facciolongo.

Arriva da Torino la candidatura dell’avvocato penalista Beatrice Rinaudo, che nel 2021 si è candidata al consiglio comunale in quota Forza Italia a sostegno del candidato sindaco Paolo Damilano, l’imprenditore che poco dopo il responso delle urne ha strappato con il centrodestra. Espressione di Roma è invece l’avvocato Patrizia Teramo che, alla data di giovedì 24 novembre, chiude l’elenco delle donne avvocato candidate.

venerdì, 25 Novembre 2022 - 10:37
© RIPRODUZIONE RISERVATA