Nomina alla Dna, il Consiglio di Stato dà torto al Csm ma il plenum tira dritto: il derby ‘napoletano’ lo (ri)vince Sirignano

Il Csm riunito in plenum

Il Consiglio di Stato gli aveva dato ragione, ma il Csm riunitosi nuovamente in plenum per deliberare a seguito della sentenza di Palazzo Spada ha deciso di ignorare le conclusioni dei giudici amministrativi. Paolo Itri, magistrato di lungo corso in forza alla procura di Napoli, vede sfumare la possibilità di entrare a far parte del pool della Direzione nazionale antimafia e, nuovamente, il mancato traguardo lascia l’amaro in bocca.

Nel 2015 gli fu preferito il pubblico ministero Cesare Sirignano, che come Itri è stato per dieci anni pubblico ministero della Dda di Napoli. Itri impugnò quella decisione, lamentando «la sottovalutazione delle sue esperienze per la valutazione attitudinale specifica per la funzione di coordinamento investigativo nazionale inerente al posto a concorso e, in seguito, all’Ispettorato generale del Ministero della giustizia in qualità di Ispettore generale; il mancato riconoscimento di un punto aggiuntivo per il merito, visto l’eccezionale impegno che aveva contraddistinto la sua attività».

Tuttavia con sentenza del 26 maggio 2021 il Tar del Lazio dichiarò il ricorso inammissibile, ritenendo che le «censure svolte dal ricorrente non erano tali da ritenere superata la prova di resistenza». Itri però presentò ricorso al Consiglio di Stato e il 4 aprile di quest’anno ha ottenuto una sentenza favorevole. Palazzo Spada ha ritenuto che «le censure formulate da Itri nei confronti delle valutazioni formulate dal Csm ai fini dell’attribuzione delle funzioni requirenti di coordinamento nazionale presso la Dna erano astrattamente in grado di superare il divario tra lo stesso e Sirignano e di consentire al primo di collocarsi in posizione utile in graduatoria, in luogo di quest’ultimo».

Così il Csm è stato chiamato ad esprimere una nuova valutazione. Ebbene, pochi giorni fa il plenum, con un margine strettissimo, ha confermato la decisione assunta nel 2015, ritenendo che essa fu corretta. Itri, dunque, è fuori. Ma attualmente è fuori dalla Dna lo stesso Cesare Sirignano, che ha subito un trasferimento per incompatibilità ambientale a causa di alcune sue chat con l’ormai ex pm Luca Palamara: Sirignano è in forza alla procura di Napoli Nord. Il magistrato ha però impugnato il trasferimento d’ufficio: il Tar gli ha dato torto, ma lui potrebbe impugnare la decisione davanti al Consiglio di Stato.

lunedì, 12 Dicembre 2022 - 12:17
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