Rider, ok dell’Ue ai negoziati per nuove misure a tutela dei lavoratori


Un primo passo che potrebbe segnare una svolta per i riders. Il Parlamento europeo ha approvato il mandato per avviare i negoziati sulle nuove misure per migliorare le condizioni dei cosiddetti rider e, in generale, dei lavoratori per le piattaforme digitali. Sul dossier, portato in Aula dall’esponente del Partito democratico Elisabetta Gualmini, hanno votato a favore 376 eurodeputati, mentre 212 si sono espressi contro il provvedimento (15 gli astenuti).

Cosa significa? I negoziati sulle nuove regole europee potranno iniziare una volta che gli Stati membri decideranno la propria posizione in Consiglio. Le nuove norme, se approvate, andranno a determinare lo stato occupazionale dei lavoratori delle piattaforme e come queste dovrebbero utilizzare algoritmi e intelligenza artificiale per monitorare e valutare i propri lavoratori.

A beneficiare delle nuove direttive sarebbero 28 milioni di persone, tra fattorini, tassisti, creatori di contenuti, programmatori, click-worker, ingegneri e badanti.

La notizia ha già raccolto i primi commenti positivi. «Il Parlamento europeo ha compiuto un passo importante verso la fine del lavoro autonomo fittizio e della precarietà nelle piattaforme di lavoro digitale», ha scritto la Confederazione europea dei sindacati (Ces) in una nota. «I deputati hanno votato per porre fine al sistema di falso lavoro autonomo utilizzato dalle società di piattaforme per tagliare i costi a scapito della retribuzione e delle condizioni dei lavoratori. Il voto ha fatto seguito a un’azione della Cesa a favore di una piattaforma di lavoro equa presso il Parlamento europeo», ha aggiunto la Ces. «Queste misure – continua la Ces – eviterebbero che il modello sociale europeo venga eroso da una spirale di concorrenza al ribasso basata sull’evasione degli obblighi lavorativi, fiscali e sociali. I progressi ora dipendono dal Consiglio Ue. Durante la presidenza ceca, il Consiglio ha respinto una proposta fortemente influenzata dai lobbisti della piattaforma che avrebbe reso priva di significato la ‘presunzione di occupazione’ per i lavoratori. La Ces ringrazia i relatori del Parlamento europeo per il loro duro lavoro ed esorta il Consiglio ad adottare una proposta che corrisponda all’ambizione mostrata oggi dal Parlamento europeo».

Fa eco il segretario confederale dell’Etuc Ludovic Voet: «Per troppo tempo, le piattaforme gestite da multimilionari hanno sfruttato le scappatoie della legge per sfuggire ai loro obblighi più elementari nei confronti della forza lavoro e della società. Il voto di oggi è un passo importante per ripristinare la sicurezza sul lavoro, garantire l’equità nell’economia e proteggere il modello sociale europeo».

«Con questa direttiva, l’Unione europea compie un passo storico, con l’obiettivo di porre delle regole in un settore che conta 530 mila lavoratori in Italia e 28 milioni di addetti in tutta Europa, ma con la prospettiva di un raddoppio entro il 2050 – ha affermato in una nota Daniela Rondinelli della delegazione degli eurodeputati PD al Parlamento europeo e membro titolare della Commissione Occupazione e Affari Sociali.

«Questa direttiva, poi, fissa finalmente tutta una serie di criteri di trasparenza sulle modalità di funzionamento degli algoritmi sempre più opachi e pervasivi. Al fine di migliorare il testo della direttiva, ho presentato ben 43 emendamenti di cui tre fondamentali per rafforzare concretamente la posizione dei lavoratori delle piattaforme: ho messo nero su bianco che gli algoritmi devono essere assoggettati a controlli, ispezioni e sanzioni specifiche al pari di un qualsiasi altro datore di lavoro, anche al fine di contrastare la concorrenza sleale e il dumping. Infine, ho chiesto e ottenuto il riconoscimento pieno del ruolo dei sindacati, per evitare abusi”, sottolinea la parlamentare. Considero il voto di oggi storico, l’auspicio che il trilogo tra Commissione, Parlamento e Consiglio europeo confermi l’impianto di una normativa che aspettavano da anni milioni di lavoratori e lavoratrici europei», ha concluso Rondinelli.

giovedì, 2 Febbraio 2023 - 15:53
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