Trasporti pubblici a Napoli, oggi un “massacro di San Valentino”: l’impotenza sullo stop alla Linea 1 della Metro

di Gianmaria Roberti

Il 14 febbraio è stato il vero “massacro di San Valentino” per il trasporto pubblico a Napoli. A mettere in ginocchio la mobilità, il combinato disposto Linea 1 metropolitana chiusa – Funicolare di Chiaia chiusa – autobus latitanti. Un calvario per gli utenti del Tpl, con ricadute inevitabili sul traffico veicolare.

Tanto per cominciare, oggi era la data settimanale prescelta per un supplizio di recente conio: le prove tecniche dei nuovi treni della metropolitana. Test che, contrariamente alle aspettative, da alcune settimane si svolgono di mattina, fino a pomeriggio inoltrato, e non in orario notturno. Precisamente, dalle 9.15 alle 16.55. Una decisione per cui il Comune di Napoli e la municipalizzata dei trasporti Anm declinano ogni responsabilità. A pesare, infatti, sarebbe la vertenza dei tecnici collaudatori di Ansfisa, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali: sono in agitazione per la mancanza di risorse agli straordinari notturni. Ma all’atto pratico cambia poco: all’egemonia del caos si assiste impotenti. E ai guai della linea 1 si somma la Funicolare di Chiaia, ferma da inizio ottobre, per la manutenzione ventennale. I lavori ancora non sono partiti, causa difficoltà nell’affidamento dell’appalto, con due gare andate deserte.

Per riaprire la Funicolare, se tutto va bene, si dovranno aspettare i primi mesi del 2024. L’Anm ha previsto un servizio di navetta sostitutiva. Ma i tempi non sono comparabili con quelli – una corsa ogni 10 minuti – garantiti dalla Funicolare, impianto con una media di 15mila passeggeri giornalieri, ora orfani di un servizio cruciale. Né la frequenza delle altre linee di autobus sembra incoraggiare l’uso dei mezzi su gomma. Risultato: un’impresa proibitiva per chi stamane doveva recarsi, ad esempio, dal Vomero all’area orientale della città, o nella zona del Tribunale. Nemmeno a parlarne di compiere il medesimo percorso, ma partendo dalla periferia nord, per la quale il “metrò collinare”, cioè la Linea 1, è l’unica ancora di salvezza. Un disastro annunciato, consumato nella rassegnazione generale.

Peraltro, come ben sanno i napoletani, non si tratta di fatti episodici. I disservizi funestano la quotidianità degli utenti. Appena ieri, l’ennesimo guasto della Linea 1: dalla mattina alle 13.40 i treni hanno viaggiato solo sulla tratta Piscinola-Dante. Fuori gioco cinque stazioni, tra quelle più utilizzate: Toledo, Municipio, Università, Duomo e Garibaldi. Dal miraggio di una “mobilità sostenibile”, alla realtà di una mobilità insostenibile.

martedì, 14 Febbraio 2023 - 20:45
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