Cospito alza la posta: «Mangio se togliete il 41bis ad altri detenuti». E il pg di Milano insiste: «Resti in ospedale ma detenuto»

Alfredo Cospito
Alfredo Cospito

Alfredo Cospito non indietreggia. Nonostante le sue condizioni di salute continuino a peggiorare a causa dello sciopero della fame in atto da ottobre, l’anarchico insurrezionalista continua a protestare contro il regime di 41bis.

E, dal letto dell’ospedale dentro il San Paolo di Milano, dove si trova da 15 giorni, alza la posta: chiede che il carcere duro venga revocato ad altri detenuti, «persone anziane e malate che vogliono tornare a riabbracciare la propria moglie dopo 30 anni», assicurando che in questo caso tornerà a mangiare.

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E’ una condizione irricevibile ma Cospito punta su questa mossa per continuare a dimostrare che la sua battaglia non vuole avere vantaggi personali ma si tratta di una battaglia contro l’istituto del 41bis.
Venerdì, intanto, si è discussa dinanzi al Tribunale di Sorveglianza la richiesta di differimento della pena ai domiciliari nell’abitazione della sorella, a Pescara.

La procura generale di Milano, guidata da Francesca Nanni, ha chiesto che Cospito, rimanga collocato “stabilmente” nel reparto di medicina penitenziaria del San Paolo, sempre in stato di detenzione carceraria e in regime di 41bis perché la sua condizione grave è “autoindotta” e su questo c’è già giurisprudenza della Cassazione. In base all’articolo 11 dell’ordinamento penitenziario e date le “condizioni invariate ma gravi” di Cospito, la Procura generale ha chiesto che venga “collocato in maniera stabile presso il reparto del San Paolo”, dove ci sono strumenti anche per la “rianimazione” diversi e migliori. Resterebbe, comunque, in detenzione carceraria in regime di 41bis. Il collegio, presieduto da Di Rosa e di cui fanno parte il magistrato Ornella Anedda e due esperti, ha cinque giorni di tempo per sciogliere la riserva.

Sulle richieste di Cospito sono intervenute le censure di Delmastro e Ostellari. «Le irricevibili richieste di Cospito di revocare il 41 bis ad alcuni mafiosi dimostrano ancor più che l’istituto stesso del 41 bis è stato posto sotto attacco dal terrorismo. L’aggressione al carcere duro è sempre stata la battaglia della criminalità organizzata che oggi trova fiancheggiatori nel mondo del terrorismo e un testimonial in Cospito. Non vacilleremo mai sul 41 bis e su tutti gli istituti di contrasto alla criminalità organizzata», ha dichiarato in una nota Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e Sottosegretario di Stato alla Giustizia.

Sulla stessa scia il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, durante un intervento alla scuola di formazione politica della Lega a Milano: «Cospito è assolutamente tutelato, curato, osservato. Nulla è stato tolto a lui, anzi è lui che si toglie qualcosa. Ha una bella tenuta, fortunatamente per lui. Una cosa è certa: Cospito è oggi una persona conosciuta, fino a pochi mesi fa non lo era. È stato portato alla ribalta delle cronache con questa polemica assurda cavalcata molto, molto dal Pd, magari anche qualcuno dei nostri ha esagerato. Fondamentalmente, però: perché Cospito è al 41 bis? La giustizia ha fatto quello che doveva fare. Lo ha messo il governo precedente, non l’abbiamo messo noi. Noi, come ministero e come governo, abbiamo tenuto una posizione molto netta che continueremo a mantenere. È inaccettabile che ci siano manifestazioni di ragazzi, giovani e meno giovani, che non sanno magari chi è Cospito e che cosa ha fatto».

«Il suo corpo e la sua azione – ha aggiunto – diventa un’azione politica a tutti gli effetti. Ho sempre detto: non parliamo di queste polemiche, ma se volete parliamo del perché è lì, perché si dichiara ancora convintamente nelle azioni che ha già commesso e perché noi dovremmo fare un passo indietro di fronte ai violenti. Lo ha fatto per se stesso o per una causa politica? Un giorno lo capiremo».

domenica, 26 Marzo 2023 - 08:01
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