Oristano, maestra sospesa: ha recitato in classe il Padre Nostro e fatto un rosario con gli alunni. Sarà battaglia legale


«Per me è stato uno choc. Non ho mai avuto problemi nella mia carriera». Marisa Francescangeli, 58 anni, maestra di Nuoro che insegna nella scuola primaria di San Vero Milis, in provincia di Oristano, si è ritrovata – suo malgrado – al centro di un ‘caso’ che adesso diverrà oggetto di un contenzioso legale.

La docente è stata sospesa per 20 giorni dall’insegnamento perché ha fatto realizzare agli alunni di una delle sue classi un piccolo rosario con 10 perline a forma di braccialetto e perché ha recitato insieme ai piccoli un’Ave Maria e il Padre Nostro durante la sostituzione di un suo collega in una terza elementare. I fatti sono avvenuti a ridosso delle festività natalizie del 2022. Il provvedimento di sospensione è stato adottato dal dirigente scolastico e dall’ufficio scolastico provinciale, dopo che due genitori si sono lamentati con la scuola per il braccialetto-rosario e le preghiere recitate in classe prima di Natale.

A seguito delle lamentele il dirigente scolastico Alessandro Cortese aveva organizzato un incontro tra genitori e docente nel corso del quale l’insegnante aveva addirittura chiesto scusa: «C’era stata una riunione con tutti i genitori e ho chiesto scusa. Pensavo fosse finita lì, ma poi due sabati fa, mentre uscivo da scuola, mi hanno consegnato a mano la lettera raccomandata e sono rimasta senza parole. Non ha avuto il coraggio di aprirla subito, sono tornata a casa e l’ho aperta solo alle 22: sono rimasta scioccata», ha raccontato la docente. «Per me è una gioia andare a scuola e non penso di aver fatto nulla di male, oltretutto tutti i bambini seguono le lezioni di religione e si stanno preparando per la prima comunione – spiega trattenendo a stento le lacrime – Per me è una gioia andare a scuola. Mi mancano i bambini».

La vicenda è finita all’attenzione del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, con interrogazioni e dichiarazioni di vari parlamentari di centrodestra in cui si denunciano «l’intolleranza verso la religione cattolica» e «l’integralismo laico».
Non mancheranno strascichi legali. Gli avvocati della docente, Elisabetta Mameli e Domenico Naso, stanno predisponendo il ricorso: «Riteniamo il procedimento disciplinare avviato dall’Usp di Oristano, in base alla descrizione dei fatti, non congruo. E per queste contestiamo l’azione disciplinare, che è molto articolata, ma racchiude i fatti limitatamente alle preghiere e al rosario», dice l’avvocato Mameli.

venerdì, 7 Aprile 2023 - 14:19
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