Figlio in ospedale, 3 giudici negano alla mamma avvocato il diritto ad assisterlo: «Può farlo il padre, lei sia in udienza»

di Laura Nazzari

La scorsa settimana a Treviso, nel bel mezzo di un’udienza, uno dei giudici del collegio s’è alzato e ha chiesto al presidente l’autorizzazione ad allontanarsi, perché la moglie stava per partorire la secondogenita. Il permesso è stato accordato senza battere ciglio, con tutte le udienze del giorno rinviate e l’approvazione del mondo forense e del popolo social. Un gesto di umanità tra le fredde mura delle aule di giustizia. E’ rimasto un caso isolato.

Venerdì 14 aprile a una professionista, donna, impegnata nel settore giustizia è stato negato di assentarsi dall’udienza in cui era impegnata benché quella professionista fosse in ospedale per assistere il figlio di due anni. Quella professionista non è un giudice, ma è un avvocato penalista. Una libera professionista, cui la legge – e si vede – non concede tutele di sorta. A negarle l’assenza giustificata, o – per dirla in giuridichese – a non riconoscerle il legittimo impedimento, è stato un collegio di giudici. Un collegio composto da tre donne. Motivo: per quei giudici il bambino avrebbe potuto avvalersi della compagnia del padre, dunque la presenza della madre non era necessaria. La penalista, che si chiama Ilaria Salamandra, ha denunciato l’increscioso caso via social, con un video che dimostra la falsità e la debolezza della retorica della maternità e che giustamente ha sollevato un coro di indignazione (ma non da parte della politica). Il legittimo impedimento, spiega l’avvocato, era stato «ampiamente documento e motivato». Il figlio della penalista è costretto periodicamente a ricoveri ospedalieri, e la madre gli è accanto durante la degenza. Tuttavia il Tribunale ha ritenuto di procedere ad escutere il teste.

«Ma non solo, la giudice ha anche chiesto al PM d’udienza il numero del Bambin Gesù, affinché potessero contattarmi per avere la mia autorizzazione a sentire il teste. Per lavarsi la coscienza. Tutto questo mentre mio figlio era sotto anestesia», incalza l’avvocato. La delusione e il rammarico sono forti: «Questo è il mondo che viviamo. Questi sono i soprusi a cui noi madri avvocato dobbiamo sottostare. Questi sono i deliri di onnipotenza di una certa magistratura, quella fatta di donne e uomini piccoli piccoli. Vi prego di condividere questo mio video, affinché tutti possano rendersi conto di quali siano le condizioni da terzo mondo in cui le mamme avvocato sono costrette a vivere».

Il Consiglio nazionale forense, presieduto dal neo eletto Francesco Greco, ha fatto quadrato con l’avvocato: «Riteniamo – afferma il presidente del Cnf Francesco Greco – che la decisione della giudice sia stata ingiusta e in contrasto con i principi fondamentali della giustizia, in particolare per quanto riguarda il diritto alla difesa. L’avvocata Salamandra aveva giustificato la sua richiesta di rinvio con motivi validi e giustificati, eppure la giudice ha deciso di non tenerne conto, impedendole così di esercitare il suo dovere di rappresentare il cliente in modo adeguato». E ha invocato provvedimenti contro la terna giudicante: «Il Consiglio Nazionale Forense – conclude il presidente Greco – ribadisce l’importanza del rispetto dei diritti degli avvocati e dei loro clienti e chiederà al consiglio giudiziario di Roma di prendere provvedimenti per garantire che situazioni come questa non si ripetano in futuro».

Dal mondo della politica si è levata la voce di Cecilia D’Elia, senatrice Pd e portavoce nazionale della conferenza delle democratiche: «Non si può essere indifferenti di fronte alle parole dell’avvocata Ilaria Salamandra, che al Corriere della Sera denuncia un fatto inaccettabile riguardante il suo lavoro. Il collegio ha infatti deciso di negare il rinvio dell’udienza fissata, nonostante l’avvocata lo avesse chiesto per assistere al ricovero in Day hospital del figlio di due anni. In questo paese nonostante la retorica sulla maternità, siamo ancora di fronte a discriminazioni che colpiscono le donne e le lavoratrici. Su quanto accaduto chiederemo chiarezza».

domenica, 16 Aprile 2023 - 11:13
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