Conte schiaffeggiato in strada da un convinto no vax candidato alle elezioni


La solidarietà è stata unanime, e non poteva essere diversamente: la violenza è violenza, e chiunque ne resta vittima non può non essere abbracciato, pur se è un rivale politico.

Giuseppe Conte, leader del Movimento 5Stelle, è stato aggredito a Massa (in Toscana), mentre era impegnato in un evento elettorale. Attorno a Conte, fermo in una piazza, si era radunata una folla di elettori, Conte stava stringendo mani quando gli si è avvicinato un uomo che aveva mostrato l’intenzione di salutarlo. Ma l’uomo, appena ha potuto, ha colpito Conte al volto, iniziando a inveire contro le misure di contenimento e protezione introdotte durante l’emergenza pandemica.

«Il dissenso è legittimo, ma questa manifestazione violenta esula dal contesto democratico», ha dichiarato in seguito il presidente pentastellato. 

«Quando ci si assume una responsabilità di governo si prendono decisioni difficili in momenti di grande difficoltà per l’intero Paese, come accaduto durante la pandemia. Non si può accontentare tutti nonostante si lavori al bene di tutti. Il signore che mi ha aggredito, che è un no vax convinto, ha dimostrato con il suo gesto violento che questo tipo di derive sono fatte da persone irresponsabili. Se avessimo seguito le loro indicazioni probabilmente oggi saremmo una comunità completamente distrutta», ha aggiunto Conte.

L’aggressore è stato identificato in Giulio Milani, di 52 anni. Editore e no vax, Milani è candidati alle elezioni comunali con la lista ‘Massa insorge. Marco Lenzoni sindaco’. Nei suo confronti dovrebbe scattare una denuncia per le ipotesi di percosse e per l’articolo 342 del codice penale, oltraggio a un corpo politico, amministrativo o giudiziario.

Nel suo profilo sul sito di Massa insorge, Milani ricorda di aver fondato, con altri genitori, «il Comitato provinciale dei genitori di libera scelta di Massa Carrara per dare sostegno alla lotta contro la legge Lorenzin e la discriminazione dei bambini in materia di obblighi vaccinali. Infine è arrivato il marzo 2020 e il golpe bianco di Giuseppe Conte: appena ho preso coscienza di cosa avrebbe significato per la vita democratica, sociale, psicologica ed economica del Paese accettare il ‘lockdown totale’ voluto dai 5 Stelle e dal Pd su imbeccata ‘internazionale’, ho pianto».

«Sono stato assalito dalle lacrime – prosegue – per tutto quello che avrebbero dovuto subire soprattutto i più giovani, i miei figli, e per la drammatica ‘rivoluzione dei palazzi’ in atto, di cui – da storico – ero in grado di pre-vedere la parabola, compreso l’ingresso in guerra». Milani, in merito al lockdown, parla di «regole più irrazionali spacciate per scienza e un’intera classe di esperti venduta alle esigenze del potere, come emerge adesso dall’inchiesta di Bergamo. Una scelta criminale e tuttora impunita per assecondare i ‘social sentiments’ del popolo più anziano d’Europa e scavallare, con questo atroce pretesto, i vincoli di bilancio voluti dalla Ue, ottenendo quei fondi di ristoro che oggi, col Pnrr, gli stessi criminali e la loro ‘opposizione sistemica’ neanche sono capaci di spendere. Da allora, il mio impegno civile è stato un crescendo. Mi sono dichiarato ‘prigioniero politico’ tre giorni dopo la dichiarazione di lockdown totale, confinato in casa com’ero, l’attività lavorativa devastata, i figli reclusi come sonnambuli, la gente impazzita di terrore e all’improvviso incattivita, feroce, divisa su tutto e incapace di affrontare il senso della vita e della morte. Penso che nel 2020 abbiamo toccato il fondo della nostra civiltà».

venerdì, 5 Maggio 2023 - 19:09
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