Brucellosi bufalina, De Luca rifiuta il tavolo al ministero e diffida: «Nessuno usi nome Campania». Scontro col Pd: «Ci vada»

Vincenzo De Luca
Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca (Foto Kontrolab)
di Gianmaria Roberti

Emergenza brucellosi in Campania, De Luca annuncia il boicottaggio al tavolo del ministero. Ma il Pd targato Schlein e alcuni parlamentari lo attaccano con una nota assai dura. Il caso nasce dalla lettera inviata, il 10 maggio scorso, da Palazzo Santa Lucia al sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. Oggetto: Problematiche connesse alla diffusione dell’epidemia di brucellosi bufalina nella provincia di Caserta. Riguarda la convocazione del 18 maggio al ministero.

«Sig. Sottosegretario- scrive il governatore -, faccio riferimento all’incontro da Lei programmato sul tema in oggetto, con la partecipazione di parlamentari, rappresentanti dei Ministeri della Salute e dell’ Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, delle associazioni di categoria e di una non meglio precisata “delegazione di allevatori campani”, al quale la Sua segreteria ha convocato, tra gli altri, il Commissario regionale per il superamento dell’emergenza connessa all’eradicazione delle malattie infettive delle specie bovina e bufalina in Regione Campania e l’ Assessore regionale della Campania con delega all’ Agricoltura. Al riguardo, prescindendo dalla descrizione del complesso iter tecnico-amministrativo che ha condotto all’approvazione del programma di eradicazione — invero ben noto a Codesto Ministero- segnalo che, in aggiunta a quotidiani rapporti con tutti gli organi regionali preposti a vario titolo all’applicazione del Piano di eradicazione, il Commissario straordinario e i suoi collaboratori intrattengono frequenti interlocuzioni anche con i tecnici del Ministero della Salute e dell’I.Z.S. di Teramo, centro di referenza nazionale per la brucellosi, per le diverse questioni afferenti al Piano medesimo e hanno già partecipato a plurimi incontri presso il Ministero».

Lo scorso 25 novembre «si è — come noto- tenuta una riunione tecnica al Ministero della Sanità – ricorda De Luca – cui hanno partecipato, fra gli altri, il Capo di Gabinetto del M.A.S.A.F., il generale Cortellessa, i Direttori generali degli II.ZZ.SS. di Teramo e Portici nonché i vertici delle Direzioni Generali della Sanità competenti in materia e tutti gli organi tecnici presenti hanno concordato – secondo quanto è stato relazionato allo scrivente – sulla validità del Programma di eradicazione emanato dalla Regione Campania e approvato a livello nazionale».

Peraltro, «anche più recentemente – sottolinea il presidente della Regione-, per assecondare le continue “spinte” promananti dagli allevatori, personale della struttura commissariale si è recato presso l’I.Z.S. di Teramo, dove, durante un lunghissimo e proficuo colloquio avente a oggetto plurimi aspetti, è stato ribadito da quel centro di referenza nazionale i rischi di natura sanitaria umana che sono alla base dell’inopportunità di una estensione vaccinale ai capi bufalini adulti».


Durante l’ultima riunione periodica «di verifica del Programma, tenutasi il 19 aprile u.s., cui hanno partecipato, fra gli altri, i responsabili degli uffici nazionali e regionali in materia di sanità animale e veterinaria, degli II.ZZ.SS. di Brescia, Teramo e Portici, è stato ulteriormente esaminato l’andamento del Piano di eradicazione. In particolare, esaminando i dati, il Direttore Generale della sanità animale e dei farmaci veterinari di Codesto Ministero ha espresso parole di apprezzamento per il lavoro svolto, dichiarandosi ottimista sulla base di quanto verificato».

Nella lunga dissertazione, De Luca aggiunge che «appena in data 26 aprile u.s., inoltre, il Commissario straordinario ha partecipato ad apposita audizione presso la 9 Commissione Agricoltura del Senato della Repubblica». Inoltre «come noto, infine, anche a livello UE, pochi giorni fa, si è espressa pubblicamente la Commissaria alla Salute, Stella Kyriakides, confermando che il programma italiano è conforme alle normative comunitarie».

La corposa premessa è per comunicare a Gemmato «che la Regione Campania non parteciperà all’incontro programmato», ma non solo. «Si diffidano i partecipanti alla riunione – ingiunge De Luca – dall’uso del nome della Regione Campania in qualsivoglia sede, in quanto risulta intollerabile la convocazione di un’ulteriore, ennesima riunione sullo stesso tema, giustificabile soltanto alla luce della posizione demagogica e strumentale assunta da certa parte della politica locale, che fornisce arbitraria ed ingiustificata legittimazione a frange di facinorosi autori di proteste illecite, in violazione dell’ordine pubblico e della pubblica incolumità, che vengono indotti a perseverare nel compimento di atti dimostrativi illegali».

L’iniziativa della Regione però scatena l’ira dei commissari campani del Pd, Antonio Misiani (regionale) e Susanna Camusso (caserta), e di alcuni parlamentari dem (Valeria Valente, Stefano Graziano, Arturo Scotto, Marco Sarracino). «Il 18 maggio è convocato un importante incontro al ministero della Salute – afferma una nota congiunta – per affrontare, e ci auguriamo contribuire a risolvere, l’emergenza della brucellosi che affligge gli allevamenti delle bufale in regione Campania e in particolare nella provincia di Caserta. Crediamo sia assolutamente necessaria la presenza del presidente della Regione Campania e del commissario, poiché riteniamo giusto che le diverse opinioni si confrontino al fine di giungere ad una posizione quanto più unitaria possibile nell’interesse del territorio e del comparto». Secondo la nota del Pd campano «la lunghezza e la dimensione della crisi non permettono rinvii». De Luca, però, non la pensa così.

domenica, 14 Maggio 2023 - 11:20
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