Napoli, ucciso per avere sventato scippo: celebrato il trentennale della morte di Maurizio Estate


Il 17 maggio 1993 a Napoli fu consumato il barbaro omicidio di Maurizio Estate, punito per aver sventato uno scippo a largo Vetriera, nel cuore di Chiaia. Aveva 23 anni, doveva sposarsi di lì a poco, il killer lo freddò a pochi passi dall’autolavaggio di famiglia dove lavorava. Ad aprire il fuoco un criminale 17enne, poi condannato a 21 anni di reclusione.

Nel trentennale di un assassinio che scosse la città, oggi la commemorazione di questa vittima innocente della criminalità, insignita della Medaglia d’oro al valor civile nel 1993.

Da qualche anno Largo Vetriera porta il nome di Maurizio Estate, sul posto c’è un’aiuola per ricordarne il sacrificio, affinché germogli la speranza della legalità. Perché Maurizio è il simbolo di una Napoli mai rassegnata alla delinquenza.

Alla cerimonia, molto partecipata, i familiari di Maurizio Estate, la vicesindaca Laura Lieto col gonfalone del Comune di Napoli, la presidente della Prima Municipalità, Giovanna Mazzone, con la giunta municipale al completo e una folta rappresentanza di consiglieri; il deputato Francesco Emilio Borrelli; il comandante della compagnia carabinieri di Napoli Vomero, maggiore Luca Leccese; il primo dirigente della Polizia di Stato Stanislao Caruso; una rappresentanza di alunni, docenti e genitori degli istituti scolastici Umberto I, Augusto Righi, Tito Livio ed Edmondo De Amicis; Antonio D’Amore di Libera contro le mafie, la Fondazione Polis con il presidente Tonino Palmese ed il segretario generale Enrico Tedesco; la Fai-Federazione antiracket Italiana con il presidente Tano Grasso, il segretario Vittorio Ciccarelli ed il presidente del coordinamento campano Rosario D’Angelo; lo scrittore e giornalista Raffaele Sardo, autore del libro “Cuori spenti”, del quale un capitolo (“Il ragazzo col sorriso”) racconta la storia di Maurizio Estate.

mercoledì, 17 Maggio 2023 - 16:10
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