Napoli, la sfida di Gratteri nel primo giorno in procura: «Dalla città aspetto denunce, noi saremo credibili. No adulatori»

di Manuela Galletta

Per sostenerlo nel giorno del suo insediamento da procuratore a Napoli, venti magistrati calabresi sono arrivati in pullman. E hanno preso posto nella gremitissima sala Arengario del Palazzo di giustizia al Centro direzionale mescolandosi alla folla delle grandi occasioni. Nicola Gratteri, magistrato che non ha bisogno di presentazioni, inizia la sua storia da procuratore di Napoli abbracciato dal calore di chi per anni ha lavorato al suo fianco e lusingato da chi è giunto per cedergli, idealmente, il testimone della guida dell’ufficio giudiziario partenopeo.

Giovanni Melillo, oggi procuratore nazionale antimafia e sino all’estate dello scorso anno a capo della procura di Napoli, parla per poco meno di dieci minuti durante la cerimonia di insediamento di Gratteri. Incensa il suo successore: «Ha lavorato per oltre 35 anni in una terra difficile, complessa. Ha mostrato rigore morale, entusiasmo, grandi capacità umane. Sa misurarsi con le complessità». E prova a sfatare qualche narrazione non molto positiva sul rapporto tra loro due: «Tra noi c’è sempre stata stima e rispetto, e per questo abbiamo potuto anche sorridere e scherzare delle piccole e vane insinuazioni su presunte contrapposizioni tra di noi». Poi conferma la vicinanza della “sua” Dna alla procura: «Saremo al fianco di Gratteri e sono certo che Gratteri e i sostituti lavoreranno con noi con lo stesso spirito». E chiude dicendosi certo che Gratteri lascerà il segno nel suo nuovo incarico: «Oggi è un giorno importante per Napoli e per Gratteri. Conosco da molti anni le qualità di Gratteri e conosco bene l’ufficio che oggi è chiamato a dirigere. Sono certo che Gratteri sarà un ottimo procuratore di Napoli».

Piovono applausi. Applausi che sanciscono di fatto la chiusura dell’era Melillo ed inaugurano l’era Gratteri. Epoche che sono come l’Alfa e l’Omega, almeno nel rapporto coi media. Melillo parla a lungo nelle occasioni ufficiali ma non si concede ai giornalisti, che stavolta, conoscendo la sua reticenza a rilasciare dichiarazioni, neanche ci provano a chiedergli un commento a margine della cerimonia. Gratteri, invece, è conciso ed efficace durante l’intervento ufficiale e poi si concede a lungo con giornalisti e fotografi che, dopo anni di forzato digiuno di interviste istituzionali, lo prendono letteralmente d’assalto. Lui non si sottrae. Si dice emozionato, un po’ preoccupato per il peso della responsabilità ma pronto a non risparmiarsi. E lancia il suo manifesto: «Dalla città mi aspetto denunce, spero di essere credibile, che lo sia il mio ufficio al punto tale da ricevere più denunce di quale sono oggi. Perché delinquere non conviene».

Una sfida possibile: «Ho lasciato la Calabria dove migliaia di cittadini hanno ritrovato la fiducia nella giustizia, hanno denunciato famiglie di ‘ndrangheta di serie A. Spero di riuscire a mettere questo tarlo in più persone possibili anche nel distretto di Napoli». Quindi si rivolge proprio al suo ufficio e a tutti coloro, forze dell’ordine e personale amministrativo incluso, lavoreranno al suo fianco: «Non voglio adulatori, maggiordomi, ma persone vere». In una parola, Gratteri si aspetta lealtà. E voglia di lavorare per «dare risposte di giustizia a tutti i cittadini che vedono in noi un’ultima spiaggia». «Nella mia testa – dice, spiegando che per lui ogni fatto denunciato sarà trattato con pari dignità – far rimuovere un cancello abusivo è importante quanto un’indagine di mafia. Se risolvo il cancello abusivo oggi, l’anno prossimo magari ho evitato un omicidio».

Alle 15 di oggi Gratteri ha già convocato la prima riunione con l’intero pool di magistrati inquirenti. «Voglio ascoltare tutti – dice -, se ci sono problemi e criticità li affronteremo e fare sinergie con tutte le istituzioni». A stretto giro, come osservato durante il sintetico discorso di insediamento, Gratteri inizierà anche un giro di incontri con il presidente del Tribunale Elisabetta Garzo che ha aperto la cerimonia di insediamento, con i presidenti di sezione, l’avvocatura: l’obiettivo, sottolinea, è «costruire sinergie e togliere farraginosità».

venerdì, 20 Ottobre 2023 - 17:18
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