Minore con disabilità bullizzato: in 3 lo deridono, palpeggiano e gli urinano addosso. Trovati video delle aggressioni

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Hanno fatto i bulli con un ragazzo più piccolo e in condizioni svantaggiate, perché affetto da un deficit cognitivo. Tre ragazzi, oggi tutti maggiorenni, sono stati arrestati dai carabinieri con le accuse di atti persecutori e violenza sessuale di gruppo in danno di un minore di anni diciotto, con l’aggravante di aver agito approfittando della debolezza psichica e del ritardo cognitivo della vittima. E’ accaduto a Sant’Antimo, comune in provincia di Napoli.

I tre sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere: due misure sono state emesse dal gip del Tribunale di Napoli Vincenzo Saladino e hanno interessato un 20enne e un 19enne; una terza misura è stata emessa dal gip del Tribunale per i minorenni di Napoli perché l’indagato, che attualmente ha 18 anni, non aveva ancora compiuto la maggiore età all’epoca dei fatti contestati. E minorenne è anche la vittima, che compirà 18 anni tra poche settimane. I fatti risalgono a marzo.

A denunciare i fatti è stata la madre della vittima, che è venuta a conoscenza dell’accaduto attraverso la visione di diversi video su alcuni episodi di bullismo di cui era oggetto il figlio. A girarle i filmati è stato proprio il figlio. I carabinieri hanno così accertato che i tre indagati hanno ripetutamente aggredito la vittima, sia fisicamente che verbalmente. L’hanno offesa, insultata, le hanno palpato le parti intime, l’hanno fatta oggetto di sputi e addiriturra le hanno urinato addosso. Alcuni episodi si sono verificati persino in casa della vittima: i tre ragazzi indagati, infatti, avevano frequentato la casa della ‘preda’ fingendosi suoi amici.

Condotte vergognose al centro di durissime ordinanze di custodia cautelare. Gli stessi video sono stati rintracciati nei cellulari dei tre indagati. Non solo: i carabinieri hanno accertato che gli indagati avevano creato un gruppo WhatsApp con cinque partecipanti nel quale avevano condiviso i filmati per dileggiare la vittima. Gli indagati, ha osservato il pm, «hanno utilizzato la vittima come un fantoccio solo per sfogare le proprie repressioni».

martedì, 14 Novembre 2023 - 12:20
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