Fiat Panda, rabbia a Pomigliano: versione elettrica prodotta in Serbia. Il Pd interroga Urso. Ciarambino: «Tutelare il futuro»

Lo stabilmento di Pomigliano d'Arco

I sindacati sono preoccupati. Anche se Stellantis, la holding multinazionale che produce autoveicoli e ha in capo anche la Fiat, ha tentato di assicurato l’operatività dello stabilimento di Pomigliano d’Arco e la produzione, in capo ad esso, della tradizionale Panda, la scelta di trasferire in Serbia la realizzazione della Panda elettrica apre molti punti di domanda e tante tensioni. Dubbi che sono stati condividi da pezzi del mondo del politico, che adesso stanno andando in pressing sul Governo di Giorgia Meloni per provare a capire se il futuro della sede di Pomigliano d’Arco e dunque dei lavoratori è davvero a rischio oppure no.

I deputati del Pd Marco Sarracino, Arturo Scotto, Chiara Gribaudo, Emiliano Fossi e Mauro Laus della commissione Lavoro e Cecilia Guerra della Segreteria nazionale hanno presentato una interrogazione parlamentare al ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso nella quale chiedono di «sapere quali iniziative (il Governo, ndr) intende assumere soprattutto in vista del tavolo del 6 dicembre al fine di salvaguardare il futuro produttivo dello stabilimento di Pomigliano e avere adeguate garanzie sui modelli che verranno realizzati a tutela dei livelli occupazionali». I deputati accusano il Governo di assistere «inerme al progressivo impoverimento di capacità produttiva degli stabilimenti italiani di Stellantis che sono abbandonati al loro destino».

Anche dal territorio si levano voci di forte preoccupazione. «Nonostante gli enormi sacrifici che hanno sopportato e che sopportano ancora le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento, questa decisione se attuata depaupererà il ricco patrimonio umano e industriale del comparto, incluso l’indotto. Lo stabilimento di Pomigliano non può essere messo in discussione, il territorio campano non può assistere all’ennesimo scippo industriale, lo dico da pomiglianese e da rappresentante delle istituzioni del territorio», dice Valeria Ciarambino, consigliere regionale del Gruppo Misto e vicepresidente del Consiglio regionale della Campania. Che rivendica: «Lo stabilimento di Pomigliano d’Arco è un fiore all’occhiello industriale dell’intera Campania». «Bene ha fatto la Cgil a lanciare l’allarme e la Regione Campania non può e non deve sottovalutare il rischio che corrono migliaia di lavoratrici e lavoratori della provincia di Napoli e non solo – ha aggiunto Ciarambino – Va salvaguardato il futuro produttivo dello stabilimento ed è indispensabile ricevere adeguate garanzie a tutela dei livelli occupazionali. Chiederò alla Giunta regionale di attivarsi affinché vertici aziendali e istituzioni chiariscano nel merito e nell’interesse dei lavoratori tutti».

Incalzano il segretario generale Fiom-Cgil Napoli, Mauro Cristiani e il responsabile del settore Automotive della Fiom-Cgil Napoli, Mario di Costanzo: «Dopo anni in cui le lavoratrici ed i lavoratori dello stabilimento di Pomigliano d’Arco hanno dovuto subire il ricorso agli ammortizzatori sociali, perché la produzione della sola Panda non bastava, oggi sentono nuovamente in pericolo il loro futuro».

martedì, 5 Dicembre 2023 - 11:01
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