Strage sul lavoro, da Firenze ad Avellino: settimana di sangue. Il crollo nel cantiere Esselunga, 4 morti e indagine a 360 gradi


Firenze, Napoli, Avellino, Modena. Questa settimana le cronache hanno restituito storie di incidenti sul lavoro, storie di vite spezzate. L’ultimo episodio, in ordine di tempo, è avvenuto l’altro ieri sera nella zona dei Quartieri Spagnoli a Napoli. In via Emanuele De Deo un operaio 52enne, a lavoro nel giorno del suo compleanno, è caduto da una impalcatura da un’altezza di circa tre mesi mentre era impegnato per la ditta della quale è dipendente nel rifacimento della facciata dell’immobile. L’uomo è stato trasferito nell’ospedale Cardarelli dove è tutt’ora in osservazione ma non in pericolo di vita: per l’operaio una “frattura scomposta tibia sinistra”. Sono attualmente verifiche in corso per capire se sono state rispettate tutte le misure di sicurezza sul lavoro.

Se al 52enne di Napoli è andata bene, Firenze piange i tre operai morti venerdì mattina, 16 febbraio, nel cantiere cantiere del nuovo grande supermercato della catena Esselunga di via Mariti, nell’ex Panificio Militare. I tre sono rimasti schiacciati nel terribile crollo che si è consumato intorno alle ore 9. Dalle prime ricostruzioni (ma le verifiche sono in corso e la relazione finale su cause e dinamica cedimento sarà depositata tra mesi) avrebbe ceduto una trave in cemento prefabbricato o, addirittura, il dente di un pilone di tenuta della stessa trave. Quindi sarebbe venuto giù prima il solaio più alto e poi i tre piani sottostanti. Da qui il primo innesco del terribile crollo che ha travolto otto operai distribuiti nei solai sotto.

Il primo corpo ad essere stato recuperato è stato quello di Luigi Coclite, 60 anni, residente a Collesalvetti (Livorno). Fan di Mario Biondi e tifoso dell’Inter, 30 anni fa aveva lasciato l’Abruzzo, per salire in Toscana. Lascia due figli, di 18 e 22 anni, impegnati nello sport e nel volontariato. Era originario di Montorio al Vomano (Teramo). Aveva mantenuto i legami col paese dove vivono la madre Italia e i fratelli, e dove tornava spesso. Era emigrato anche per amore, non solo per lavoro: Luigi Coclite aveva conosciuto la moglie livornese durante una gita nella costa toscana e si erano sposati nel 1999. Insieme avevano messo su una ditta per un periodo. Poi lui aveva trovato lavoro come autotrasportatore.
Dopo lunghe operazioni sono stati estratti i corpi di Mohamed Toukabri, tunisino di 54 anni, Mohamed El Ferhane, 24 anni, e Taoufik Haidar, 45 anni, entrambi del Marocco. Risulta ancora disperso Bouzekri Rahimi, 56enne di origini marocchine: si continua a scavare per cercare il suo corpo. I quattro operai stranieri vivevano tutti in Lombardia. Haidar in precedenza aveva abitato a Bastia Umbra (Perugia) ed era stato pure iscritto alla Fillea Cgil, poi si è trasferito a Palazzolo sull’Oglio (Brescia), quindi da due mesi era a Chiuduno (Bergamo). A Palazzolo abitava pure El Ferhane. Li conoscevano bene. Il titolare di una macelleria islamica del paese ha avviato una raccolta fondi per aiutare le famiglie delle vittime.
Sono sopravvissuti altri tre operai, subito estratti dalle macerie.
La procura della Repubblica di Firenze ha aperto un’inchiesta. Si indaga per omicidio colposo plurimo e crollo colposo, ma si guarda anche all’impiego di manodopera irregolare. Questa mattina sul posto della tragedia si è recata il ministro del Lavoro Marina Calderone.

Sempre il 16 febbraio 16 a Campolasta (Bolzano), poco prima delle 20, un contadino è rimasto ucciso dopo essere rimasto schiacciato dall’escavatore sul quale stava lavorando su un pendio sotto al maso Pronger. A Frascineto, in provincia di Cosenza, ha perso la vita un operaio di 55 anni, di origini albanesi: è morto schiacciato da una lastra di cemento mentre stava montando dei pannelli solari nei capannoni di una ex cantina sociale.

Tornando indietro il 14 febbraio si sono registrati due incidenti sul lavoro. A Monteforte irpino, in provincia di Avellino, un 35enne è morto all’interno di un deposito farmaceutico. Secondo una prima ricostruzione il 35enne, magazziniere presso la medesima struttura, durante il recupero di materiale da uno scaffale alto circa 3 metri, per cause in corso di accertamento ha perso l’equilibrio ed è caduto al suolo. Nella stessa giornata a Noi di Modena un uomo di 70 anni è precipitato dal tetto del capannone su cui stava lavorando, in via Novi, e a causa dell’incidente ha perso la vita.

domenica, 18 Febbraio 2024 - 15:03
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