Rogo Venere degli stracci, arcivescovo Battaglia scrive ai giudici: «La Chiesa vuole aiutare Simone». Domani il processo


Una lettera rivolta ai giudici della Corte d’Appello di Napoli in favore dell’imputato Salvatore Isaia. Alla vigilia dell’apertura del processo di secondo grado sull’incendio che il 12 luglio 2023 ha distrutto la “prima” Venere degli Stracci del maestro Michelangelo Pistoletto, l’arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia ha inviato una missiva al presidente della Corte invocando, tra le righe, clemenza per il giovane senza fissa dimora che in primo grado è stato riconosciuto colpevole (lui si professa innocente) ed è stato condannato a quattro anni di reclusione.

«La prego di non considerare questa mia lettera come un’intromissione indebita volta a influenzare il suo giudizio poiché il mio scopo, come cittadino e vescovo, è unicamente quello di sottolineare come il giovane in questione sia anzitutto una persona in difficoltà, fortemente fragile, vissuto per diverso tempo in condizioni di marginalità sociale», ha scritto Battaglia.

L’arcivescovo ha fatto sapere di essere pronto a prendersi cura di Isaia, che dopo una breve parentesi ai domiciliari è tornato in carcere: «Ogni qualvolta incontro queste storie – ha scritto nella missiva l’arcivescovo di Napoli – mi domando dove ero, dov’era la mia Chiesa, dov’era la comunità sociale. Quindi la prego di interpretare queste mie parole come le parole di un prete arrivato troppo tardi e che ha tutta l’intenzione, insieme alla sua Chiesa, di ‘riparare’, dichiarandosi disponibile a seguire Simone in percorsi di accoglienza, supporto psicoeducativo e riabilitazione, mettendo a servizio di tali percorsi le energie più belle e competenti della Chiesa napoletana».

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mercoledì, 3 Aprile 2024 - 19:17
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