Sfida di Nm a Manfredi e De Luca, Guarino: «Non ci rappresentano, servizi al palo». Bicchielli: «Parole gravi su don Patriciello»

Lupi Guarino
La conferenza stampa a Napoli di giovedì 16 maggio 2024 allo Iav club a Napoli
di Laura Nazzari

A Napoli e in Regione Campania «occorre una svolta. Questa amministrazione, questo governo regionale non ci hanno rappresentato, non risolvono i problemi della gente. Non possiamo aspettare infinite ore, infiniti mesi solo per fare accertamenti in ospedale, una semplice tac». Giovedì sera, 16 maggio, dal palco dello Iav club di Napoli, in via Nazario Sauro, l’avvocato Riccardo Guarino, coordinatore provinciale di Napoli per Napoli Moderati, lancia la sfida politica a Gaetano Manfredi e a Vincenzo De Luca. E lo fa alla presenza di una sala gremita e del leader di Noi Moderati Maurizio Lupi, presente per l’evento “Popolari e moderati in Europa” organizzato da Guarino per presentare l’idea d’Europa di Nm e sostenere la candidatura, nella circoscrizione Italia meridionale, dell’avvocato Riccardo Rosa (Nm) (presente nella lista Forza Italia – Noi moderati).

«Invito Maurizio a tornare per un grande evento a settembre. Vogliamo costruire Napoli, la Campania del futuro», incalza Guarino. «Napoli è una grande città, con tante risorse importanti ma da troppi anni è lasciata da sola. Oggi c’è un grande immobilismo: Napoli è isolata, prima con De Magistris. E oggi – spiega – con questa querelle tra Manfredi e De Luca che sono separati in casa, la città continua a pagarne le conseguenze». «Serve una svolta – aggiunge Guarino – perché i cittadini pagano sui servizi essenziali, su una mancanza di sicurezza in città, sui servizi sanitari che non sono adeguati. Non siamo cittadini di serie C, dobbiamo mettere in moto qualcosa che sia una scossa e che faccia sentire i campani cittadini di serie A». «Grazie all’impegno di Noi moderati stiamo riattivando delle politiche sui professionisti, sui giovani, sui lavoratori perché Napoli – conclude – non ha bisogno di assistenzialismo, ma di sviluppo, di lavoro, ha bisogno di dignità del lavoro per far crescere le famiglie, riprendere la natalità e sviluppare la società con gli antichi valori di cui noi siamo portatori».

Il cambio di passo, per quanto riguarda la Regione Campania, lo invoca anche il deputato di Noi Moderati Pino Bicchielli: «De Luca continua a sbagliare – dice a margine dell’evento, rispondendo alle domande dei giornalisti -. Invece di occuparsi delle strade, dei collegamenti e della sicurezza in questa regione, spende soldi, li butta per feste, fiere e soprattutto per fare propaganda elettorali che non serve a nessuno se non lui». Poi dal palco torna sulla questione dello sfottò a don Patriciello e picchia duro: «L’ho detto in Commissione e lo ripeto: Falcone e Borsellino furono uccisi quando pezzi dello Stato iniziarono a deriderli, a dire che non rappresentavano più lo Stato, quindi oggi De Luca ha una responsabilità enorme su quell’uomo – osserva -. Usare quelle parole contro chi quotidianamente combatte contro la pedofilia, contro lo spaccio di droga, contro la criminalità organizzata, sapete cosa vuol dire? Vuol dire che lo Stato, il suo stato perché de Luca ha un suo stato, non è più con te. Invece noi vogliamo dire a don Patriciello che lo Stato vero, lo Stato delle persone perbene, lo Stato che ha la responsabilità di difendere chi combatte per la legalità è con lui e sarà sempre con lui».

Cambio di passo delle amministrazioni ‘locali’, ma anche un piano per far tornare Napoli centrale nello scacchiere del Mezzogiorno. Lo rimarca Guarino, lo assicura Riccardo Rosa che, nel suo intervento, lancia un appello al voto agli astensionisti o agli sfiduciati dai politici: «Se pensiamo che andare in Europa sia utile solo ai nostri interessi, affari lobbistici, a riempire le nostre tasche, la gente lo capisce perché non è stupida e dice basta a questo tipo di voto. Noi siamo un elemento di rottura, che vuole cambiare lo stato delle cose. Vogliamo lasciare qualcosa di positivo per i nostri figli. Noi dobbiamo accomunare verso valori di amicizia il popolare meridionale e facendo così avremo una politica di attrazione Sud che guarderà gli interessi specifici di ciascuno di noi e dei settori competitivi che faranno grande il Meriodione d’Italia come lo era un tempo con Napoli capitale». Sul piano nazionale ed europeo è invece il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi a illustrare la linea del partito alla platea. In cima alle priorità secondo il leader di Noi moderati vi sono «politiche a favore della natalità e a sostegno della famiglia». «L’Europa e l’Italia stanno invecchiando, si dice nel 2050 l’Europa raddoppierà la popolazione anziana sopra gli 80 anni», dice.

Altro obiettivo da centrare è quello dei salari. «Abbiamo una sfida nella sfida, far crescere i salari – ha aggiunto -. Inoltre ci attende la sfida del rinnovo dei contratti. Più di quattro milioni di lavoratori dipendenti hanno ancora i contratti da rinnovare, dobbiamo lavorare per stimolare questo rinnovo». E, a proposito di salari, Lupi sottolinea l’importanza di sostenere le imprese per incentivare il lavoro e archiviare la «stagione dell’assistenzialismo» di governi passati: «Siamo sempre stati contro il reddito di cittadinanza non perché non siamo coscienti che bisogna aiutare chi sta indietro, ma perché siamo coscienti che la dignità di un uomo passa attraverso il diritto al lavoro non all’elemosina di assistenza». Critiche anche al salario minimo: «Con il salario minimo la persona non può crescere e resta sempre dipendente del potente di turno. Invece la nostra idea è che se stai indietro, se cadi, io Stato ti aiuto a rialzarti affinché tu possa andare avanti con le tue gambe e non dipenda più dallo Stato o dal politico di turno». Nel mirino di Lupi anche il Superbonus 110% introdotto dal Governo Conte e oggetto di una forte stretta da parte del Governo Meloni: «Noi abbiamo sostenuto da sempre la linea del ministro Giorgetti, perché il Superbonus è stata una vergogna, una patrimoniale al contrario perché si sono favoriti i ricchi, quelli che potevano ristrutturare le ville, a scapito dei poveri. Era giusto porre uno stop e tra l’altro, in questo decreto, si spalma la fiscalità 2024», dice Lupi. Che dal palco punta l’indice contro l’allora presidente del Consiglio che sostenne la misura: «Io da Conte non mi faccio dare lezioni di moralità – incalza Lupi -. Andare in tv e dire ‘fate tutto perché è tutto gratis’ è un’azione politicamente immorale perché i soldi sono di tutti. Le case ristrutturate sono state al 4 per cento e ad avere più vantaggi sono stati i più ricchi». Sono intervenuti con un loro contributo anche Leonardo Lasala, segretario Noi Moderati-Napoli; Guido Guida, vice coordinatore cittadino Noi moderati Napoli; l’avvocato Maria Caprioli, responsabile Enti locali provincia di Napoli per Noi Moderati.

sabato, 18 Maggio 2024 - 10:39
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