Omicidio del sindaco pescatore Vassallo, indagato il carabiniere Lazzaro Cioffi Nuova ordinanza al militare per peculato

Il sindaco Angelo Vassallo morto ammazzato
di Manuela Galletta

Due nuove accuse, una finanche di omicidio. L’omicidio del sindaco pescatore Angelo Vassallo. A due mesi di distanza dall’arresto per traffico di droga con l’aggravante della matrice camorristica per via dell’aiuto offerto al ras del Parco Verde Pasquale Fucito nello scansare arresti e perquisizioni, l’ormai ex carabiniere della compagnia di Castello di Cisterna Lazzaro Cioffi si trova stretto nella morsa di altre due antipatiche storie. Una delle quali è sfociata, pochi giorni fa, in un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Peculato e corruzione sono le ipotesi di reato in calce al provvedimento restrittivo firmato dal giudice per le indagini preliminari Francesca Ferri del Tribunale di Napoli, lo stesso gip che ha mandato Cioffi in galera per i ‘piaceri’ fatti a Fucito. Il carabiniere, è la nuova contestazione, si sarebbe servito dell’auto di servizio per svolgere una commissione di natura personale: recarsi a vedere una casa che avrebbe dovuto acquistare coi soldi di Fucito. Già sostenuto anche l’interrogatorio di garanzia, per rogatoria: Cioffi si è avvalso della facoltà di non rispondere. Dalla stessa accusa di peculato sono chiamati a difendersi anche altri tre carabinieri (indagati a piede libero), che lavoravano nella ‘squadra esterna’ guidata da Lazzaro Cioffi: in quella occasione erano in macchina con lui. I tre carabinieri erano già indagati per favoreggiamento di Cioffi e sono stati già trasferiti. L’episodio è stato ricostruito attraverso il contenuto delle intercettazioni, telefoniche e ambientali, che sono al cuore dell’inchiesta per effetto della quale Cioffi è detenuto da metà aprile nel penitenziario di Santa Maria Capua Vetere e che hanno spinto il carabinieri a consegnare domanda di congedo (accolta) scattato lo scorso primo giugno. E proprio la circostanza che gli elementi accusatori fossero già noti al momento dell’esecuzione del primo mandato cattura potrebbe spingere la difesa, in sede di Riesame, a sollevare una questione di decadenza del nuovo arresto per la cosiddetta ‘ordinanza a catena’.
Questioni procedurali che saranno affrontate nelle prossime settimane. Per ora resta l’ennesima grana giudiziaria per Lazzaro Cioffi. Grana che va ad aggiungersi a quella, proveniente da Salerno, sull’assassinio di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica, ucciso nel 2010. Lazzaro Cioffi si è visto recapitare in carcere un avviso di garanzia con in calce la pesante accusa di omicidio in concorso con un’altra persona in via di identificazione. Nella contestazione, stringatissima, non sono formulati né il movente né il ruolo che il carabiniere avrebbe avuto nel delitto. Accusa generica. Troppo. Che ha spinto Cioffi a rifiutare di rispondere alle domande del pubblico ministero della procura di Salerno che pochi giorni fa si è recato nel penitenziario di Santa Maria Capua Vetere per sottoporre l’indagato a interrogatorio.

domenica, 1 Luglio 2018 - 10:53
© RIPRODUZIONE RISERVATA