Napoli, che spettacolo con la Lazio Gol e vittoria dedicati a Ghoulam E la Juve perde l’Allegri(a)

di Renato Cavallo

Scrivo ancora con la vena che pulsa nella fronte, con la voce smarrita sul primo gol di Callejon. Nella testa mi frulla ancora il film della partita. Del secondo tempo, in particolare. L’immagine di tutta la squadra con indosso la maglia di Goulham all’ingresso in campo, il pallone telecomandato di Jorginho per Josè Maria, la spettacolare azione corale avviata sempre dal centrocampista brasiliano e conclusa con i lacci dello scarpino da Mertens. I giocatori della Lazio, una delle poche squadre che è riuscita a imporsi sulla Juventus in questo campionato, che rincorrono gli undici azzurri senza più fiato e con la vista appannata dall’assenza di idee ed energie. L’oleografica giacca del commentatore della tv satellitare non riesce a distrarmi. La vena pulsa ancora. Ho visto la bellezza e questa sera sarà difficile mettere la testa sul cuscino. Dovrò prima rivedere tutti i post partita del panorama televisivo. Questo Napoli emoziona. Per come soffre, per come gioca, per come è squadra. L’evoluzione degli undici “fratellini” di Vujadin Boskov. L’unico modo per sbollire la frenesia è pensare agli avversari. Al travaso di bile che avrà avuto Allegri davanti alla Tv e di tutti i commentatori che da inizio campionato continuano a tirare la volata alla Juve. Penso alla delusione di tutti i tifosi bianconeri dopo la richiesta del Var per un fuorigioco di Callejon, inesistente da qualsiasi angolazione di telecamera lo si volesse spulciare, quando a loro gli arbitri annullano rigori  rifiutandosi persino di consultare la moviola in campo. Alla fine lo perderemo anche questo scudetto. Il loro organico è superiore. Il loro potere, diciamo politico, pure. Ma questo campionato non sarà ricordato per il settimo di fila della società che paga le tasse in Olanda. Sarà ricordato perché, dopo anni di squallore calcistico, in Italia si sono visti lampi di grande calcio e di bellezza. Un repertorio di passaggi a pelo d’erba millimetrici, scambi di prima a velocità supersonica, lanci di precisione quasi a voler colpire il compagno. Chi ama il calcio non può non tifare Napoli. Non è campanilismo. Loro vinceranno pure, ma noi siamo belli. E la vena in fronte non mi pulsa più.

domenica, 11 Febbraio 2018 - 01:16
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