Ucciso per evitare che si pentisse, strategia del terrore del clan dei Casalesi: eseguiti tre arresti dopo 23 anni

Procura di Napoli (foto Kontrolab)

Uccidere gli affiliati in odore di pentimento. Ché il ‘sistema’ va protetto ad ogni costo. La strategia assassina e del terrore dei Casalesi costò la vita ad Antonio Mottola: la Direzione distrettuale antimafia di Napoli è riuscito a ricostruire l’omicidio che si consumò nel 1995 a Casal di Principe. Stamattina tre persone sono state raggiunte per questa ragione da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere: il provvedimento ha interessato Giuseppe Russo, detto ’o padrino, Valter Schiavone, del gruppo più importante dei Casalesi, e Bruno Salzillo. Per tutti l’accusa è di concorso in omicidio, detenzione e porto illegale di arma da fuoco aggravati dal metodo e finalità mafiose. L’indagine è stata avviata nel 2016 grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, in particolare del boss Giuseppe Misso e Nicola Panaro. Mottola era ritenuto uno dei fedelissimi del capoclan Antonio Bardellino, per suo conto raccoglieva il denaro delle estorsioni nei confronti di commercianti e imprenditori. L’omicidio di Mottola, secondo gli inquirenti, va collocato nell’ambito dell’epurazione degli esponenti facenti capo alla ‘famiglia’ Bardellino nonché nella successiva contrapposizione armata nell’ambito dei Casalesi, tra gli Schiavone/Bidognetti da una parte e De Falco/Quadrano/Venosa dall’altra. E’ proprio in questa guerra tra clan che Valter Schiavone avrebbe commissionato l’omicidio di Mottola, materialmente eseguito da Giuseppe Russo, Giuseppe Misso, Nicola Panaro, Oreste Caterino (deceduto) e Bruno Salzillo con il ruolo di segnalare la presenza della vittima. Un mese prima dell’omicidio si era pentito un fedelissimo di Bardellino, Giuseppe Quadrano. Schiavone decise di eliminare Mottola perché temeva anche un suo pentimento che avrebbe messo a repentaglio le loro attività visto che Mottola era a conoscenza di molte cose. Mottola fu crivellato di colpi mentre era a bordo della sua auto, poco distante dalla sua abitazione a Casal di Principe.

martedì, 6 Marzo 2018 - 11:22
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