Leu, il candidato che straccia D’Alema Della Ragione traina il partito nel collegio ma Grasso dimentica l’ex sindaco

di Danio Gaeta

Un disastro. Questa l’esperienza di Liberi e Uguali alle Politiche 2018. L’idea di Piero Grasso, Laura Boldrini e Pierluigi Bersani è naufragata completamente. Troppa distanza dal territorio, troppo fumosi i temi scelti. Troppo difficile emergere in un momento storico in cui gli italiani hanno chiesto solo di cambiare. Il dato campano di Liberi e Uguali rispecchia in pieno il dato nazionale. Anche se in Campania, grazie alla scelta di alcuni candidati, in alcuni collegi il risultato è arrivato. E’ successo ad esempio nell’area flegrea dove il partito ha ottenuto la migliore media regionale e in particolare a Bacoli dove il dato comunale è in assoluto il migliore in Italia. A ‘tirare’ è stata soprattutto la componente civica rappresentata da Josi Gerardo Della Ragione, ex giovanissimo sindaco di Bacoli e attuale consigliere di opposizione della lista Freebacoli. Della Ragione, candidato all’uninominale alla Camera dei deputati è riuscito nell’impresa di superare anche Massimo D’Alema che nel suo collegio in Puglia non ha fatto altrettanto bene.

Della Ragione cosa è mancato a Liberi e Uguali in questa tornata elettorale?
E’ mancato soprattutto il partito. Dal punto di vista politico i messaggi che abbiamo portato avanti non sono arrivati agli elettori che con il voto hanno chiaramente mandato un segnale di cambiamento. E’ fallito il progetto di attirare l’elettorato di sinistra stanco del Pd e senza alcuna rappresentanza parlamentare. Infine le ultime dichiarazioni di Grasso certamente non hanno aiutato. Dal punto di vista locale, invece, sono mancati coordinamento e organizzazione. Insomma ci hanno lasciati completamente da soli. E’ pur vero che il tempo per lavorare è stato brevissimo e la campagna elettorale non ci ha permesso di fare molto di più.

Dal punto di vista personale come valuta questa esperienza di candidatura al Parlamento?
Direi bene. Il collegio flegreo è stato il migliore della Campania e Bacoli, la mia città, ha dato il miglior dato nazionale. In Italia sono stati eletti 14 parlamentari in Liberi e Uguali, l’unico in Campania, Michela Rostan, è uscita da questo collegio nel listino plurinominale con il proporzionale. Numeri alla mano ho fatto meglio di Massimo D’Alema.

Come mai ha scelto di candidarti solo all’uninominale e non hai voluto il ‘paracadute’ del proporzionale?
Non mi interessava la poltrona. Mi hanno chiesto una mano come rappresentante dei movimenti civici del territorio e ho deciso di sposare un progetto. Mi sono confrontato con i cittadini e con gli elettori. L’esperienza più bella è stata poter parlare non più solo di Bacoli, di Pozzuoli, delle Isole o di Monte di Procida, ma di tutto il comprensorio flegreo. La mia speranza è che la Rostan ora porti le problematiche del territorio in Parlamento.

Politicamente nasci con Freebacoli, poi hai fatto la scelta di DemA, lista del sindaco di Napoli Luigi de Magistris e sei candidato con Liberi e Uguali. 

Ho accettato la candidatura, da indipendente, nel collegio dei Campi Flegrei, per continuare ad essere al servizio della mia terra. Per portare una voce del nostro popolo, un figlio della Città Flegrea, in Parlamento. Per dare un contributo, modesto, alla costruzione di una forza politica riformista in Italia. Nulla cambierà. Resto un consigliere di Freebacoli, un dirigente nazionale di DemA e rappresento la componente civica che ha appoggiato LeU. Il mio auspicio è che DemA, LeU, Potere al Popolo e la parte più a sinitra del Movimento 5 Stelle, possano creare un solo grande movimento politico in grado di rappresentare la sinistra parlamentare che è totalmente assente.

Come valuti il risultato ottenuto dal Movimento 5 Stelle?
Straordinario. Per molti è un voto di protesta, per me è un voto di cambiamento. La delegazione di Liberi e Uguali che sarà ricevuta dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dica chiaramente di essere pronta a sostenere, alla Camera ed al Senato, un governo M5S guidato da Luigi Di Maio. L’alternativa sarebbe mettere l’Italia nelle mani di Matteo Salvini. E tutto ciò per il Sud Italia sarebbe veramente una sconfitta.

domenica, 11 Marzo 2018 - 09:00
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